La storia è stata tirata fuori, per primo, dal quotidiano La Verità. Ed è una storia che non può essere nascosta: Gaetano Francesco Intrieri, da due mesi collaboratore come esperto di Struttura di missione al ministero delle Infrastrutture guidato da Danilo Toninelli, è stato condannato nel 2017 per bancarotta fraudolenta, in merito al fallimento della compagnia aerea Gandalf. Secondo i giudici, avrebbe distratto dall’azienda 480mila euro per il pagamento di alcune spese personali. Una condanna da cui, però, Intrieri si difende, sostenendo – in un colloquio con il Corriere della Sera – di avere dei documenti che certificano il fatto di non aver utilizzato quei soldi.
In ogni caso, nonostante la condanna, Gaetano Francesco Intrieri è un manager del ministero delle Infrastrutture del governo del cambiamento. In queste ore, secondo quanto rivelato al Corriere, starebbe pensando di dimettersi per tornare a una vita normale. Quella che conduceva fino a questo momento, grande esperto di aviazione, una cattedra all’università di Tor Vergata, un master alla Bocconi e degli studi al Massachusets Institute of Technology a Boston.
Tuttavia, le dimissioni non sono ancora arrivate perché – si difende sempre secondo quanto riportato dal Corriere della Sera – sostenendo: «Non sono un attivista del Movimento 5 Stelle, sono solo un tecnico che sta lavorando per il Paese, al di là delle ideologie».
La situazione, comunque, non potrebbe non creare un certo imbarazzo nel dicastero guidato da un esponente di quel Movimento che ha fatto dell’onestà e della trasparenza la sua battaglia cardine, quella su cui si fonda tutta la sua linea politica. E che è stato premiato nelle urne proprio per questo motivo.
In ogni caso, Intrieri sente di avere ancora la fiducia di Toninelli: «Credo di sì – dice al Corriere – altrimenti non sarei qui. Comunque, nessuno mi può rovinare, perché non ho scheletri nell’armadio».