Quando Fontana parlava di «animali» non si riferiva ai bambini non europei, ma al Partito Animalista

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Nel 2018 contestava la direzione presa da Silvio Berlusconi e dalla Brambilla

Lorenzo Fontana è entrato nel mirino della rete per alcuni suoi vecchi discorsi, tirati fuori dopo la sua elezione a presidente della Camera. Mentre alcune parole sono state effettivamente pronunciate dall’ex ministro e vicesegretario della Lega, altre sono state artatamente costruite in seguito a un montaggio che ha mescolato un po’ le carte. Mentre è vero che – in un vecchio congresso della Lega – Fontana aveva detto, riferendosi al matrimonio tradizionale, che deve essere tra una mamma e un papà, che i bambini devono avere una mamma e un papà e che «le altre schifezze non vogliamo nemmeno sentirle nominare», non è vero che abbia definito “animali” i bambini non europei, come ha fatto notare correttamente Open.



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Fontana e animali: non c’è alcun riferimento ai bambini non europei nelle sue parole

All’interno della disamina della testata fondata da Enrico Mentana, si fa presente che due spezzoni di video sono stati accostati da chi ha diffuso quella clip in rete, per far credere che – dopo aver parlato di migrazioni – Fontana avesse definito “animali” i bambini non europei. Nel video, infatti, si ascoltano queste parole prima del taglio di montaggio: «Noi vogliamo aiutare i popoli d’Europa ad avere più figli europei! È questo che vogliamo con la nostra Europa». E queste altre parole dopo il taglio del montaggio: «La priorità è che ci siano più bambini europei in Europa, non gli animali. Sveglia!». Messe in correlazione, queste due frasi sembrano una la conseguenza dell’altra.



In realtà, però, il riferimento agli animali non è legato ai bambini. Poco prima, infatti, l’attuale presidente della Camera aveva parlato del Partito Animalista di Michela Vittoria Brambilla (2017) e della sua alleanza con Forza Italia di Berlusconi (era l’epoca di Dudù, per intenderci). L’esponente della Lega sottolineava come le priorità del centrodestra fossero quelle di garantire il tasso di natalità elevato nei Paesi europei e non preoccuparsi degli animali, come avrebbe voluto un Partito Animalista.