Twitter come Instagram (Whatsapp, Facebook e Snapchat): arrivano le stories che durano 24 ore

Categorie: Social Network
Tag:

I test avviati in Brasile

Forse non era necessario, ma per stare al passo con i tempi anche Twitter ha deciso di convertirsi alle Stories a scadenza. Si chiamano Fleets e seguono, in linea di principio, la linea già indicata da Instagram, Facebook, Whatsappe e Snapchat. La sperimentazione è partita in Sudamerica, in particolar modo in Brasile, e dovrebbero entrare a far parte dei prossimi aggiornamenti delle app a partire dai prossimi mesi. Le similitudini con gli altri social network sono molte, ma sono evidenti anche alcune differenze. Almeno in questa fase di test.



LEGGI ANCHE > L’infinita pazienza della Nasa che deve spiegare che la storia della scopa che sta in piedi è «solo fisica»

Come si legge nel blog ufficiale brasiliano di Twitter «questi post scompaiono dopo 24 ore e non hanno Retweet, Mi piace o commenti pubblici». Insomma, in questa fase (poi occorrerà capire se questi precetti saranno mantenuti in futuro) non si potrà commentare o mettere reaction pubbliche alle storie sul social dell’uccellino. L’unico modo per entrare in contatto ed esprimere il proprio parere con l’utente che pubblica fleets sarà quello dei DM, i messaggio privati. I testi all’interno di queste stories dovranno, comunque, non superare i 280 caratteri.



I Fleets di Twitter, le Stories come su Instagram

Se la sperimentazione in Brasile serve per testare questa nuova funzione, sullo stesso social i pareri sono tutt’altro che entusiastici. Basti pensare che è di tendenza (con oltre 343mila tweet in tutto il mondo) l’hashtag #RIPTwitter. L’accusa che viene mossa è quella di volersi equiparare alle altre piattaforme con questa mossa strategica. Twitter, infatti, è forse l’unico social rimasto con una sua identità che differisce dal mainstream di Facebook e Instagram. Questa virata non sta piacendo agli utenti. Chissà se i vertici aziendali affronteranno questo cambiamento o si rimetteranno alla volontà popolare.

(foto di copertina: da Pixabay)