Secondo i servizi australiani, le «prove enormi» che il virus sia nato in laboratorio sono un report pubblico di 15 pagine

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Queste prove enormi erano state citate sia da Donald Trump, sia da Mike Pompeo

Prove enormi che il coronavirus sia fuoriuscito da un laboratorio di Wuhan all’interno del quale si stavano effettuando test sintetici? Secondo i servizi segreti australiani, non si tratterebbe di materiale classificato con accesso univoco da parte degli Stati Uniti, ma di un semplice report open source di 15 pagine prodotto da Five Eyes, un’alleanza di intelligence anglofona che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti. Questo report, basato soltanto su notizie di stampa e non su indagini specifiche supportate da dati scientifici, è stato messo a disposizione e citato più volte da media locali e internazionali.



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Sarebbe questo, dunque, il materiale scottante che la Casa Bianca avrebbe consultato per giungere alle sue conclusioni sul coronavirus nato nel laboratorio di virologia di Wuhan. Lo ha rivelato il Sidney Morning Herald che, a sua volta, ha consultato fonti di alto livello dell’intelligence australiana. Secondo questi ultimi, i materiali del Five Eyes sarebbero gli stessi di cui sono in possesso le autorità della Casa Bianca.



Il report evidenzierebbe alcune omissioni di Pechino, che avrebbe nascosto le prove dell’epidemia nella fase iniziale, ritardando l’allarme internazionale e facendo razzia di generi medici e dispositivi di protezione mentre ancora il mondo non sapeva quale dramma avrebbe vissuto da lì a breve. Insomma, le stesse cose che sono state rese pubbliche da Mike Pompeo. Ma sull’origine artificiale del coronavirus non c’è altro.

Per questo motivo, anche ai vertici della task force della Casa Bianca contro il coronavirus è stato specificato, attraverso l’intervista di Anthony Fauci, che il coronavirus sia di origine naturale. Una convinzione condivisa anche dal primo ministro australiano Scott Morrison che ha detto di non avere alcune prove sulla nascita in laboaratorio del virus. Il timore dell’Australia è che le improvvide dichiarazioni della Casa Bianca contro la Cina possa ostacolare una propria indagine indipendente che sta cercando di fare luce sull’origine dell’epidemia di coronavirus a Wuhan.