Stufi di annusare il profumo di gnocca che sale da Villa Certosa senza poter banchettare? Volete diventare protagonisti del meraviglioso mondo dei tombeurs de femmes a pagamento? Forse abbiamo trovato quello che fa per voi.
E’ chiaro ed evidente che mica tutti possono permettersi un branco di escort da invitare al picnic con gli amici, specie di quelle che si vedono in giro sul web un po’ dappertutto. Solo
RETROGRADI – Resta il fatto che, tariffe e fregature a parte, portarsi a casa una escort da spupazzare non è esattamente una gran dimostrazione di savoir faire con il genere femminile né può garantire il piacere aggiunto che può dare una conquista autentica. E’ roba che può andare bene per quella categoria di utilizzatori finali che sono più inclini a privilegiare la quantità rispetto alla qualità e che non hanno tempo o voglia di dedicarsi ad avventure più impegnative. Insomma, comprarsi l’accompagnatrice – diciamocelo – è troppo out per quelli come me e voi che, invece, sono tutto un pozzo di intelligenza e di progressismo nei costumi, ma comunque attaccati ad una nostra etica antropologicamente superiore i cui principi non sono negoziabili. Tuttavia, molte volte apertura della mente e livello culturale non bastano
L’UOVO DI COLOMBO – Ora, posto che mai e poi mai pagheremmo per una notte d’amore, dalle ambasce può essere difficile uscire con le sole proprie forze. Il problema deve averlo notato qualche imprenditore particolarmente sveglio che ha pensato bene di inventarsi un servizio che casca decisamente a fagiolo. Non è una novità assoluta perché negli States, patria d’elezione di ogni puttanata commerciabile (Dio ce li conservi!), le wing women esistono dal lontano 2003. Ma chi sono costoro? Innanzitutto, chiariamolo a beneficio delle interessate, non sono accompagnatrici nel senso biblico del termine. Più esplicitamente, non sono loro quelle che ve la daranno. Queste algide figure sono autentiche professioniste della socializzazione e la loro funzione
TUTTO FACILE – In linea di principio, l’innocente trucchetto potrebbe anche funzionare. E’ ovvio che, presentandosi all’happy hour accompagnati da una sventola da paura, ben difficilmente la preda reale immaginerà di essere la vittima designata di un piano così astuto e diabolico. Quindi, ammettiamo pure che non farà eccessive resistenze ai tentativi di ice-breaking della complice in affitto. Però qualcosa bisogna prepararsela per bene già da casa perché alcuni passaggi nascondono più di un’insidia e il finale può essere complicato da gestire. Probabilmente sono tutte possibilità che i maghi della comunicazione hanno previsto e incluso nel manuale di istruzioni, ma sarebbe consigliabile tenere a mente il vecchio adagio di Helmut von Moltke, e cioè che nessun piano di battaglia sopravvive al contatto col nemico. Per esempio, bisogna stabilire cosa fare mentre la Eva Kant a ore si lavora il vostro oscuro oggetto del desiderio. Escludendo la possibilità di farsi una
MA CONVIENE? – C’è da dire che, rispetto al servizio offerto dalle escort, questo appare decisamente più abbordabile. La tariffa media oraria di una wing woman è di circa 50 euro più IVA al netto di tutte le spese extra (ristorante, bar consumazione, benzina, eccetera). Però, facendo due conti, una seratina con la bambola da punta può arrivare a costicchiare parecchio. Facciamo un quattro-cinque ore che vanno dall’aperitivo con felice esito alla fine della cena in un ristorante di livello (viene anche lei perché ancora non siete pronti ad andare con le vostre zampine): in tutto, magari sono partiti cinque-seicento eurini con la forte probabilità che la serata si concluda in triste solitudine davanti a uno spot di pieno di porcone che ammiccano via satellite. Alla fine, si corre il rischio di aver speso l’equivalente di un’ora dalla Chantal di cui sopra (600 euro) in cambio di una serata piuttosto povera di soddisfazioni visto che il servizio – ovunque l’ho cercato – non offre mai una garanzia “soddisfatti o rimborsati”. Del resto, è ragionevole che l’imprenditore non risponda dell’eventuale imperizia del cliente, anche se lo è meno che non risponda del fallito aggancio. Ma si tratta di un’attività pionieristica e non è difficile immaginare che le aziende del settore comprenderanno la necessità di investire anche sulla soddisfazione del cliente prima che il business vada definitivamente a puttane.