Gli hanno scritto «se ti incontro per strada ti ammazzo». Filippo Roma, inviato de Le Iene che ha indagato sulle vicende familiari del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, è stato minacciato di morte dopo la messa in onda dei suoi servizi e dopo il polverone mediatico che si è sollevato in seguito alla pubblicazione degli stessi servizi.
A renderlo noto è stata la stessa redazione de Le Iene, che in un tweet ha voluto esprimere la sua vicinanza all’inviato: «Tutta la nostra solidarietà a Filippo Roma – si legge nel tweet -, minacciato di morte dopo l’inchiesta con Marco Occhipinti sul caso Luigi Di Maio. Qualcuno si è abituato all’idea di zittire in qualsiasi modo chi fa il suo lavoro di dare notizie e informazione?».
Tutta la nostra solidarietà a Filippo Roma, minacciato di morte dopo l’inchiesta con @marcoocchipintj sul caso @luigidimaio. Qualcuno si è abituato all’idea di zittire in qualsiasi modo chi fa il suo lavoro di dare notizie e informazione? #LeIene https://t.co/IJiEvv1nE9
— Le Iene (@redazioneiene) 30 novembre 2018
Filippo Roma era stato invitato alla trasmissione di Radio 1 Un giorno da pecora e qui aveva raccontato la sua disavventura. Da un suo servizio, con l’intervista all’operaio Salvatore Pizzo, è partita tutta la vicenda del presunto lavoro nero all’interno dell’azienda della famiglia Di Maio. La Ardima srl, di cui al momento Luigi Di Maio è proprietario al 50%, ha avuto anche altri tre casi simili successivamente. Per almeno uno di questi c’è ancora una causa pendente.
Luigi Di Maio aveva detto di essere a conoscenza di un solo caso e aveva preso le distanze – sempre dai microfoni de Le Iene – rispetto a quanto fatto in passato dal padre. La minaccia nei confronti di Filippo Roma arriva in un momento particolare per la libertà d’informazione. Gli attacchi sistematici del Movimento 5 Stelle alla stampa, forse, portano all’esasperazione dei toni da parte di qualcuno. Speriamo che ci si fermi qui. Ai toni esasperati, potrebbero seguire gesti altrettanto forti.
FOTO: ANSA/MEDIASET