L’incipit risale a tre mesi fa, quando Jo Song-gil, il diplomatico nordcoreano, capo ad interim dell’Ambasciata di Roma, si allontanava misteriosamente con la consorte gettando nello scompiglio le autorità di Pyongyang, e non solo. Una vera e propria fuga che non ha contemplato però la figlia 17enne dell’ambasciatore, rimasta nell’ambasciata nord-coreana. Qualche giorno fa la ragazza sarebbe stata prelevata e trasportata in Corea del Nord dalle autorità. Un “trasferimento” confermato da Thae Yong-ho, ex viceambasciatore a Londra di Pyongyang e a sua volta disertore, che ha destato non poche reazioni da parte del mondo politico italiano.
Dura anche la reazione dei parlamentari M5S che si erano affrettati a dichiarare: «Chiediamo al ministro dell’Interno di riferire in Parlamento e di fare chiarezza sulle notizie relative al rapimento e al rimpatrio forzato della figlia minorenne dell’ex ambasciatore nordcoreano da parte dei servizi di Pyongyang. Se i fatti fossero confermati sarebbero gravissimi, un nuovo caso Shalabayeva».
Il politico che non ha mai avuto nessun dubbio sulla vicenda è stato invece Antonio Razzi. Il politico abruzzese ha dichiarato, appena due giorni fa, che la ragazza, disabile, aveva voluto raggiungere i suoi nonni in Corea del Nord, lanciando anche pesanti insinuazioni nei confronti dei genitori: «Quei due sciagurati hanno lasciato da sola una figlia minorenne e anche disabile» secondo quando riportato dall’Adnkronos. Un’interpretazione avvallata, in parte, anche da fonti ministeriali, che trova oggi conferma nella lettera inviata dal regime nord-coreano che conferma che la ragazza, abbandonata dai genitori, è voluta tornare dai nonni. Una ricostruzione avvallata dal nuovo primo Consigliere a Roma: « Lei era molto contenta di tornare presto dai nonni. Lo abbiamo potuto scorgere dal suo viso in aeroporto. Ho ricevuto un messaggio di un membro della famiglia di Jo: adesso sua figlia sta bene e momentaneamente è sotto cure mediche».
Prudente, ma sostanzialmente in linea con le ricostruzioni ufficiali, il deputato di Forza Italia Osvaldo Napoli, presidente della UIP (unione interparlamentare) Italia – Nord Corea. «La ricostruzione di Pyongyang ha una sua validità, almeno per per un profano che non fa indagini. Non si spiega perché i due siano scappati senza la figlia e perché questo rimpatrio sia avvenuto dopo tutto questo tempo, anche se la cautela nelle ricostruzioni è sempre appropriata, non sappiamo con certezza come siano andate le cose».
L’Italia, sottolinea Napoli, è il primo stato europeo ad aver riconosciuto la Corea del Nord in Europa, mentre le autorità nord coreane sperano in un accreditamento, a breve, del nuovo ambasciatore, uno scenario che potrebbe essere turbato dalla storia della diserzione di Jo Song-gil. E mentre in Italia va in scena questo giallo « in Corea del Nord si consuma una vera e propria emergenza alimentare» sottolinea Napoli.