Vittorio Feltri attacca Mattarella: «Il Quirinale tiene in vita il M5S con le flebo»

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L'ennesima richiesta di elezioni anticipate dopo il voto in Emilia-Romagna e Calabria

La crisi del Movimento 5 Stelle è evidente. Nessuno la può negare e, a differenza del passato, anche all’interno dei pentastellati il fronte di riflessione non è aperto, ma spalancato. Detto questo, le elezioni Regionali in Emilia-Romagna e Calabria hanno evidenziato come il Partito Democratico – seconda forza dell’attuale governo per numero di parlamentari – si è visto in ripresa, seppur con dati ben lontani dal passato più remoto. Uno a uno: questo il punteggio finale della doppia partita del 26 gennaio. Ma c’è chi chiede, ancora, al presidente della Repubblica lo scioglimento del governo. E Vittorio Feltri attacca Mattarella per questo motivo.



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«Passata la sbornia del finto trionfo, i compagni saranno costretti ad ammettere che l’esecutivo sta in piedi su una gamba, la propria, mentre quella azzoppata, anzi amputata del M5S, impedisce loro di camminare e rischia di far cadere la baracca da un momento all’altro – scrive il direttore di Libero nel suo editoriale di giovedì 30 gennaio -. In pratica siamo la sola nazione che, come nel gioco del tressette, si avvale del morto».



Vittorio Feltri attacca Mattarella

Quindi cosa fare? E a questo interrogativo Vittorio Feltri ha una risposta che parte da un’altra domanda che, per lui, è retorica: «Chissà se il capo dello Stato si è accorto di questa anomalia? Nel caso dovrebbe trarne le conseguenze. È ridicolo che l’Italia abbia un gabinetto di zombie che hanno più ambizioni che voti. Sollecitare elezioni anticipate di fronte a tale realtà è legittimo».

Le elezioni anticipate e lo scioglimento delle Camere

Feltri attacca Mattarella soprattutto nell’ultima frase del suo editoriale su Libero: «I cittadini non hanno più fiducia, tranne Mattarella, nei pentastellati che invece di essere tumulati vengono tenuti in vita dal Quirinale con le flebo». Insomma, come è ovvio che sia, è il Presidente della Repubblica a valutare e decidere. Non di certo un voto alle Regionali che, tra l’altro, ha visto la vittoria di un partito di maggioranza in Emilia-Romagna e segnato il PD come primo partito in Calabria.



(foto di copertina: video da Otto e Mezzo, La7)