Nigel Farage fonda il primo partito contro il lockdown

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Dopo la Brexit Nigel Farage torna al centro della scena politica con un nuovo partito contro le misure restrittive da epidemia da Covid-19

Dopo la spallata della Brexit, Nigel Farage, fondatore dell’Ukip e artefice dell’uscita da Londra dall’Unione Europea sembra pronto a un altro terremoto. Dagli Usa, dove sta supportando la campagna elettorale di Donald Trump, il leader populista sembra aver fiutato gli umori e l’insofferenza verso le misure restrittive imposte dal Covid-19 in tutta Europa e ha dichiarato di voler cambiare il nome del suo partito -la Brexit del resto è passata di moda – che dovrà focalizzarsi ora nel combattere il lockdown e le “violazioni delle libertà individuali” erose dall’emergenza sanitaria.  Per Farage un nuovo lockdown si trasformerebbe in “ulteriori anni di vita persi”, mentre il modello a cui guardare è quello della Svezia e dello sviluppo di una immunità di gregge. Modello che, ricordiamo, si sta dimostrando un vero e proprio disastro con il paese scandinavo che fa registrare ad oggi molte più vittime e contagi di tutti i paesi vicini.



Nel Regno Unito dal prossimo giovedì verranno probabilmente chiusi pub, ristoranti, negozi non essenziali e luoghi di culto per almeno quattro settimane nello sforzo di diminuire l’impatto dell’infezione, misure volute dal governo di Boris Johnson, ma che hanno fatto storcere il naso a molti conservatori che potrebbero ora essere attratti dalla proposta politica di Farage, come fu ai tempi della Brexit.

Quel che è certo è che non è la prima volta che Farage cerca di rilanciare, anche con un nuovo nome, il suo “Brexit Party”, per adattarlo al contesto e agli umori popolari attuali. Farage e i membri del suo partito dicono di voler seguire la Dichiarazione di Great Barrington, firmata lo scorso 4 ottobre da 6000 scienziati ed esperti. La dichiarazione si focalizza sugli effetti dannosi per economia e salute mentale di un secondo lockdown e suggerisce di puntare sulla “protezione rafforzata” delle categorie a rischio di anziani a malati. I giovani dovrebbero vivere normalmente la loro vita fino a raggiungere naturalmente l’immunità di gregge. Una tesi che è stata aspramente criticata da numerose associazioni scientifiche, tra cui la società tedesca di virologia che ha avvertito che un simile approccio causerebbe un aumento esponenziale dei morti.