Le cosiddette fake news esistono da sempre. Oggi corrono sui social network e prima erano diffuse via radio o in programmi televisivi non proprio obiettivi. Esistono bufale grandi come una casa o meglio come una città. È il caso del Theresienstadt camp, detto anche Terezin, un campo ebraico situato in Repubblica Ceca, frutto della propaganda nazista.
Qui, dal 1941 fino al 1945, decine di migliaia di ebrei furono imprigionati a Theresienstadt, per poi esser successivamente trasferiti in Polonia, o in altri campi di sterminio in Bielorussia o negli stati baltici.
Quando la Croce Rossa Internazionale fu invitata a ispezionare il campo nell’estate del 1944 i nazisti volevano nascondere le uccisioni di massa. I direttori del campo costrinsero i detenuti a costruire finte case, negozi e giardini per ingannare la delegazione. Una specie di villaggio Potemkin progettato però – come spiega oggi Newsweek – per il genocidio.
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«Nella propaganda nazista, Theresienstadt è stata cinicamente descritta come una città termale in cui anziani ebrei tedeschi potevano ritirarsi in sicurezza. Le deportazioni a Theresienstadt erano, comunque, parte della strategia di inganno nazista», spiegano sulla Holocaust Encyclopedia del Holocaust Memorial Museum negli Stati Uniti . «Il ghetto era in realtà un centro di raccolta per le deportazioni nei ghetti e uno smistamento verso i campi di sterminio nell’Europa orientale occupata dai nazisti».
La maggior parte dei residenti del campo erano ebrei austriaci, cechi e tedeschi che vivevano in condizioni precarie. Spesso a Theresienstadt si moriva per malattie infettive. Ci sono stati momenti in cui l’area conteneva circa 60 mila persone quando in realtà era stata costruita per ospitarne solo 7 mila. Circa 33 mila prigionieri sono morti a Theresienstadt camp.
Nonostante l’orrore Theresienstadt ha avuto una vivace comunità artistica e intellettuale mantenuta viva dai numerosi artisti, accademici, scrittori, musicisti e attori che sono stati deportati lì. Il campo fu liberato dalle truppe sovietiche nel 1945.