Facebook si scusa con l’Australia per aver oscurato ‘per errore’ siti Covid

Categorie: Attualità
Tag:

"Vogliamo dialogare nuovamente con Facebook". Lo ha detto il premier australiano dopo che il social media ha oscurato per errore siti Covid

Il premier australiano, Scott Morrison, ha dichiarato di aver ricevuto le “scuse” da Facebook e di essere pronto a tornare al tavolo dei negoziati. È quanto ha riportato l’edizione online del quotidiano ‘The Guardian‘. Tra il social media creato da Mark Zuckerberg e l’Australia è in atto un braccio di ferro da quando il governo australiano ha presentato un disegno di legge per imporre a Facebook ed altri giganti del web il pagamento delle notizie che pubblicano. In risposta, il social ha bloccato la condivisione di link e notizie degli utenti in Australia oscurando di fatto il continente.



LEGGI ANCHE –> La prodezza del social network in Australia che blocca le news, ma non tocca gruppi di disinformazione e complottisti

Il direttore esecutivo dell’area Asia-Pacifico, Simon Milner, è stato costretto a scusarsi però perché tra i siti bloccati sono finiti per errore anche quelli del ministero della Salute e altri account del governo legati all’emergenza coronavirus. «Sono felice di sapere che Facebook stia chiedendo di nuovo la nostra amicizia e riprendere le discussioni», ha detto Morrison ai media locali. «Il mio compito ora è garantire che andiamo avanti con quelle discussioni, che le portiamo a una conclusione positiva. La posizione del governo australiano è molto chiara, la gente conoscerebbe il forte sostegno fornito a livello internazionale per la posizione dell’Australia». Il tesoriere australiano, Josh Frydenberg, ha detto di essere determinato a convincere il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ad accettare il codice di contrattazione dei media. I due hanno già parlato lo scorso 19 febbraio e parleranno di nuovo nel fine settimana. Il colosso dei social media statunitense ha minacciato per la prima volta di vietare le notizie per gli australiani ad agosto e ha ripetuto l’ultimatum prima di un’inchiesta del Senato a gennaio. Il divieto limita agli utenti e agli editori australiani la visualizzazione o la condivisione di notizie e gli utenti stranieri non potranno accedere alle notizie australiane.



[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]