Se le Europee assomigliano alle battaglie per il potere di Game of Thrones

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Si avvicinano le elezioni europee e la fine della saga de Il Trono di Spade, con qualche coincidenza

Il 19 maggio si chiuderà un’era: quella de Il trono di Spade. L’ultima e conclusiva puntata andrà in onda la domenica precedente di un altro appuntamento importante, quello con le elezioni europee. Due eventi che sembrano non avere nulla a che fare l’uno con l’altro, ma che a uno sguardo più approfondito hanno qualche punto in comune. Uno su tutti: non si ha la più pallida idea di come andrà a finire e chi governerà.



Europee Game of Thrones, una proposta di parallelismo

Una cosa è certa, per entrambi: il Nord resterà per i fatti suoi. Se nella serie televisiva abbiamo Sansa Stark che decide a malincuore di intraprendere la battaglia al fianco di Daenerys per la conquista del continente, dall’altro abbiamo una Theresa May con meno potere. Il concetto però, a ben vedere, è simile. Entrambe si trovano costrette dalle contingenze ad avere a che fare con i popoli vicini: Theresa May alle elezioni europee non ci voleva proprio arrivare, così come Sansa Stark non ha particolare interesse in ciò che accade a temperature più miti. Ma il destino è lo stesso, e pure l’intenzione finale: noi partecipiamo, ma continuiamo a dare priorità agli affari nostri.



Se l’Europa diventa Westeros, individuare gli euroscettici non è troppo difficile. Abbiamo Marine Le Pen, una sorta di Cersei pre trono: decisa ad avere il potere, a dare un taglio netto con il passato. Non le interessano i valori di unione e coesione: ognuno faccia per sé, ma a modo mio è meglio. Riesce ad attirare i personaggi più controversi e unirli alla caccia del potere: Cersei conquista la testa più calda della casata Greyjoy, in Europa abbiamo le destre dell’est, capitanate da Viktor Orban, e il populismo all’italiana, ovvero Matteo Salvini.

Migranti e cambiamenti climatici come ‘bruti’ e ‘estranei’

Certo, non ci sono zombie da combattere tutti insieme, anche se una ventata di freddo è arrivata anche da noi. I cambiamenti climatici sono sempre stati una minaccia percepita come lontana, ma ormai hanno “passato la barriera”: sono loro il vero pericolo a cui l’Europa/Westeros deve far fronte (evitiamo per quanto possibile gli spoiler, suvvia), ma ai potenti interessa ben poco. Deve pensarci una bambina con le trecce, anzi due: quella “finta” –  Lyanna Mormont – si scaglia urlando contro il gigante e il suo coraggio viene premiato, da noi la ragazza con le trecce – Greta Thunberg – urla un po’ meno, ma si scaglia allo stesso modo. Peccato che tra lei e il suo nemico ci sia chi la “incoraggia” a suon di «avanti gretina».



E sempre da oltre la barriera stanno arrivando “i bruti“: popoli diversi dagli abitanti di Westeros, con una tradizione e una storia che li rendono agli occhi dei cittadini dei sette regni molto diversi, addirittura inferiori direbbe qualcuno. E accoglierli all’altro lato della barriera fa storcere il naso a molti, mentre c’è chi, come Jon Snow, ne capisce il potenziale e ragiona in termini di umanità. Nel continente immaginato, George R. R. Martin i bruti arrivavano da foreste e terre fredde, in Europa invece arrivano dal mar Mediterraneo.

Europee Game of Thrones, Bruxelles come Approdo del Re

La vera battaglia in entrambe le saghe però, resta quella per il trono. Approdo del Re è come Bruxelles: anche chi non ha interessi ad andarci (vedi Jon Snow) alla fine non può esimersi, perché è il centro del potere. Ancora non sapremo come andrà a finire nella saga creata da HBO: trionferà Daenerys, parabola delle sinistre europee? La madre dei draghi è partita da lontano, ed ha marciato per conquistare sì ciò che le spetta, ma anche per liberare gli oppressi. Per creare una società giusta, di uguali, dove ognuno ha il suo valore e il suo compito. Ma il nuovo europeismo non ha una figura così progressista e carismatica in cui identificarsi. Come per Daenerys però, più ci si avvicina al potere più si corrompe. Così come non esiste un Jon Snow in grado di farla ritornare ai suoi ideali di partenza, a discapito degli individualismi. Come andrà a finire la lotta per il trono di spade ancora non ci è dato saperlo, ma la speranza per le europee è che i sondaggi non sbaglino, e anche questa volta trionfino i movimenti europeisti, in attesa di una loro coppia di Targaryen.