Eurochiamami: la rivista che favoriva la prostituzione

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I carabinieri sequestrano il settimanale "Chiamami" e il suo sito internet con l'accusa di aver organizzato una squadra di procacciatori che preparava le ragazze all'incontro con i clienti. Le indagini parlano di tariffari minimi da 250 euro al mese, che possono arrivare fino a mille. E non si tratta della prima volta

“Quanto costa l’amore cicci”. Ricordate quando in “Anni ’90” Christian De Sica travestito da donna disse questa frase alla farmacista notturna mentre comprava i preservativi? Tale affermazione non potrebbe essere più azzeccata se riferita all’azione dei Carabinieri di Milano i quali in mattinata hanno chiuso una rivista e un sito di annunci con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.



IL SEQUESTRO – Andiamo con ordine aiutandoci con il Corriere della Sera e l’opera di Gianni Santucci. La rivista in questione è, anzi, era, “Sky Bar Chiamami”, regolarmente registrata al Tribunale di Milano e con una tiratura nazionale di 10 mila copie ed il sito “www.eurochiamami.it”. Sia sul giornale, sia sul sito, venivano pubblicati gli annunci delle ragazze alla ricerca di una compagnia. Peccato però che queste, contrariamente a quanto veniva affermato nel disclaimer del sito e nelle pagine del giornale, venivano contattate da 12 agenti i quali si occupavano delle prostitute di Milano, Torino, Genova, Bergamo, Napoli e di altre città del Belpaese.



COME I PROCURATORI DI CALCIO – I dodici agivano come i procuratori calcistici. Giravano le città alla ricerca di nuove ragazze da “ingaggiare” e curavano le loro clienti suggerendo cosa fare per essere più visibili in rete,  quali foto scegliere e quali parole scrivere. Il loro lavoro poi confluiva nella rivista “Chiamami” e nel sito. I carabinieri hanno sequestrato la redazione in Via Settembrini, nei pressi della Stazione Centrale, dove aveva sede la Mav production e communication e dove venivano “lavorati” sia la rivista sia il sito, entrambi sequestrati a loro volta. I denunciati sono sedici, ovvero tutti i dipendenti e i redattori. Congelati inoltre i conti correnti e l’impresa editoriale “a cavallo sul divano” che si occupava dei due “strumenti”, di proprietà di Domenico Servello.

FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE – I sedici sono accusati di “favoreggiamento della prostituzione”. I redattori fungevano anche da procacciatori e da “agenzia di consulenza” visto i loro contatti quotidiani con centinaia di ragazze di varia nazionalità alle quali venivano proposti testi preconfezionati, come testimoniato dalle intercettazioni nelle quali si parla di una cosa simile a favore di una ragazza cinese. I carabinieri hanno iscritto agli atti anche i consigli di una segretaria la quale rivolgendosi alla sua “assistita” parlando delle fotografie scelte da mettere sul sito diceva “Guarda se ti piace… sei in vetrina diciamo… ho messo quella che sei in ginocchio con i guanti neri… ero indecisa tra quella lì e quella che sei a cavallo sul divano”. E se la ragazza non era attraente ci pensava un fotomontaggio.



DOVE STA IL REATO? – Sgomebraimo il campo da ogni dubbio: l’annuncio proposto da una prostituta non è un reato. Se una donnina decide di pubblicizzare la sua attività su riviste specializzate non commette nulla di illegale. Il reato in questo caso sta nella costruzione di una rete di consulenze per pubblicizzare gli incontri. Avete presente la storia di Papi e Tarantini? L’uomo d’affari barese procacciava le clienti a pagamento per Sua Emittenza e i suoi amici. Questo è favoreggiamento della prostituzione. Avete presente Lele Mora ed Emilio Fede, i quali raccoglievano le starlette desiderose di una comparsata in tv e qualche migliaio di euro per partecipare alle “cene eleganti” dello stesso soggetto? Ecco, questo è favoreggiamento della prostituzione.

VETRINA O NO? – Parliamo della stessa cosa. Eppure va sottolineato come Eurochiamami, nel suo sito spiegava benissimo che aveva il solo compito “di pubblicare annunci di escort e accompagnatrici, non ha rapporti diretti verso terzi o visitatori ed annunci escort/accompagnatrici presenti sul sito”. Insomma, secondo il disclaimer Eurochiamami era solo una vetrina, nessun agente, nessun intermediario. Eppure le indagini hanno testimoniato come non fosse vero. In questo momento il sito è stato oscurato dall’autorità giudiziaria, ma grazie ai potenti mezzi della Internet Wayback Machine è possibile verificare la veridicità di queste parole.

LE TARIFFE – Le indagini hanno anche dimostrato che il tariffario procurava un giro d’affari notevole. La tariffa minima era di 250 euro al mese. A seconda della visibilità si poteva arrivare fino a 1000 euro, la maggior parte dei quali in nero, ritirati di persona dagli emissari della rivista o caricati su carte prepagate. Ovviamente i “procacciatori” trattenevano una percentuale. E dire che il sito continuava la sua presentazione sostenendo che non era stato realizzato a scopo di lucro ma che si prefiggeva di facilitare la nascita di relazioni intime, sentimentali, amichevoli o amatoriali, per pura libertà di espressione mentale o sessuale.

UNA STORIA GIA’ SENTITA – Già. Un sito di annunci per aiutare le persone a trovarsi per amicizia o per fare le cosacce. E dire che la saga di Eurochiamami è conosciuta dagli amanti del genere. Escort – Inn ci racconta di Europachiamami.com e Italiachiamami.com. Il primo era il clone del secondo, espressione della rivista “chiamami” come confermato dalla wayback machine con tanto di foto per escort e accompagnatrici. Europachiamami e Italiachiamami vennero chiusi dalla Guardia di Finanza nel 2008. Eppure molti lettori di Escort-inn confermarono che Eurochiamami rappresentava la resurrezione di EuropaChiamami.

STESSI SOGGETTI – Escort-inn iniziò a porsi delle domande: ma scusa, se hanno chiuso il sito come fa a riaprire proponendo la stessa cosa? E perché non c’era più il logo della rivista “Chiamami”? (Considerando inoltre che per gli amanti del genere era conosciuta come “Chiavami”?). I domini sono stati inoltre registrati da persone diverse rispetto alle precedenti. Eppure vennero registrati presso la “Register.it” di Bergamo con gli stessi Name Server mentre il dominio EuroChiamami è nato il 21 maggio 2008, pochi giorni dopo la chiusura di EuropaChiamami.com.

IL LUPO PERDE IL PELO… – La categorizzazione degli annunci con tanto di allusioni alle prestazioni sessuali, così come la struttura del sito erano identici. A cambiare era solo la grafica, ma questa venne rivoluzionata nell’ottobre 2008. Però colpisce la comparsa di una frase: “L’ editore del sito Eurochiamami ha il solo compito di pubblicare annunci di escort ed accompagnatrici, non ha rapporti diretti verso terzi o visitatori ed annunci escort/accompagnatrici presenti sul sito”. Come dice Escort-Inn lo hanno fatto per “ricordarci indirettamente che il problema di EuropaChiamami.com / ItaliaChiamami.com è stato proprio quello di non essersi limitati alla pubblicazione di annunci…”. Ma allora il lupo perde il pelo ma non il vizio!

IL SEQUESTRO DEL 2008 – Come direbbero in piazza: “tanati”. Il giochetto è andato avanti anche altre volte. A confermarlo è sempre Escort-Inn il quale ci parla dell’esistenza di ItaliaCercami e SexyBar.st. Il secondo sito però era diverso in quanto intestato ad altri individuti con il riferimento di un numero di fax di Bergamo, mentre Italiacercami è ancora un’emanazione di Chiamami. E per confermare che il lupo perde il pelo ma non il vizio, il 15 maggio 2008 le forze dell’ordine hanno sequestrato EuropaChiamami.com e EuropaChiamami.it dopo aver sequestrato ItaliaChiamami.it.

LA TRUFFA IN EDICOLA – Allora è evidente che stiamo parlando di persone che con questa sono state beccate almeno tre volte. Ma evidentemente il giro d’affari deve essere tale per cui non si può rinunciare al gruzzoletto garantito dalla pletora di affamati di sesso che riempie le nostre strade. Come si fa a dire una cosa del genere in questa maniera? Semplice, affidandosi a Karmalaa, il blog più letto di Chiari, in provincia di Brescia, il quale lo scorso 25 gennaio scriveva la disavventura occorsa in edicola con un ragazzo bramoso d’impossessarsi della rivista “Chiamami”. Il giovane, dopo aver avuto conferma della presenza del numero di gennaio, dichiara di voler pagare in centesimi. L’edicolante mette le mani avanti sostenendo come li avrebbe accettati ma solo già impacchettati.

INVIDIOSI! – Il giovane tira fuori dalle tasche due sacchetti pieni di “ramini”, per intenderci le monete fino a cinque centesimi, affermando che sono gli otto euro del costo della rivista. L’edicolante si arrende e si prepara a contare. Il ragazzo dichiara di avere fretta e si rende disponibile a lasciare lì sacchetti e riviste per poi ritirarla a sera. L’edicolante fa l’errore di fidarsi e il giovanotto se ne va via lasciando nelle tasche del poveraccio quattro euro e spicci. E poi che succede che i siti vengono chiusi se sono accusati di favoreggiamento della prostituzione? Che qualcuno si arrabbia. Ecco a voi le parole di “fata”, scritte il 16 maggio 2008 sul muro di Escort-Inn:

Buonasera. E” vergognoso che in un sito di ESCORT COME QUESTO SI SPARLI DI UN ALTRO NEL TESTO. Scusi caro direttore le foto di questo sito sono vere ? per favore prenda in giro qualcun altro. Ho l’annuncio…avevo da oggi è sotto sequestro, su EUROPACHIAMAMI, scusi sa, ma stamattina ho incassato 500 EURO VERIFICABILI. Da un solo cliente e senza fare giochi particolari ( penso di essere una DELLE POCHE a usare protezioni in toto. Vero è una giungla una sorta di mercato delle carni. Se le foto d questo sito non fossero SUPERRITOCATE O FALSE capirei il suo commento, ma mi permetta>: NESSUNO è SCEMO. In EUROPACHIAMAMI trovaiamo ILANA, SIMONA BLU, DOLLY, IRENE E SABRY che hanno foto reali e sono molto serie. Le cifre basse le chiedono le straniere e qualche italiana, ma lei ha chiamato le sue inserzioniste? Lo faccia !!!!!! Poi ne riparliamo. Ahhhhhhhh l’invidia, le farà venire l’ulcera !

Capito brutti invidiosoni? Donne vere, molto serie, disposte a tutto senza imbrogli. Per 500 euro. Il tutto ovviamente senza indagare nei particolari. Ma del resto si rischia l’ulcera.

UN RIASSUNTO – Per concludere, con l’aiuto di Lettera 43, tiriamo le somme dei fatti. Le indagini sono iniziate alla fine del 2010 ed hanno portato all’individuazione di molti appartamenti in cui le ragazze “lavoravano”. L’ingaggio avveniva in base alla loro posizione. Chi era più in alto, lavorava meglio. Il tutto poi avveniva attraverso delle chiamate telefoniche girate alle ragazze prescelte o con le caratteristiche più idonee le quali avoravano in base alla posizione che avevano al momento della chiamata, girata dalla “segretaria”. Come un radiotaxi. “Non è un caso”, ha commentato un investigatore “che quando perquisiamo le case delle squillo non troviamo mai il cellulare che abbiamo usato per chiamare e prendere un finto appuntamento, e che se richiamiamo il numero pubblicizzato risponde comunque qualcuno”. Del resto quando hai chi pensa a tutto, pure a trovarti i clienti…