Elezioni in Emilia Romagna e Calabria: la commissione antimafia annuncia i tre candidati impresentabili

Categorie: Attualità

Sono tutti nomi del centrodestra, dovrebbe arrivarne anche un quarto

A soli tre giorni dal voto in Emilia Romagna e Calabria, si abbatte la Commissione antimafia. Dopo l’analisi delle liste elettorali infatti tre candidati sono stati giudicati «impresentabili». Sono tutti di centrodestra, ma si aspetta l’arrivo di un quarto nome.



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Nicola Morra, presidente della Commissione nazionale Antimafia, ha reso noti i risultati delle verifiche sulle formazioni elettorali in corsa per le elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna. Ad essere giudicati «impresentabili» sono tre candidati del centrodestra. L’unico che riguarda le elezioni in Emilia Romagna è Mauro Malaguti, candidato per Fratelli d’Italia, condannato con una sentenza in primo grado  secondo la legge Severino per 1042 di peculato a un anno e 4 mesi. Morra ha spiegato che se Malaguti venisse eletto ci sarebbe la sospensione dalla carica di rappresentante della Regione.



Per quanto riguarda le liste elettorali in Calabria, sono Giuseppe Raffa  e Domenico Tallini a finire nel mirino, entrambi candidati di Forza Italia, lista Berlusconi per Santelli. Il primo è stato rinviato a giudizio in un procedimento per «delitto di corruzione in concorso e sotto il vincolo della continuazione», mentre il secondo è stato rinviato a giudizio per «fattispecie di corruzione per induzione indebita a dare e promettere». In giornata si saprà però il nome di un altro candidato delle liste in Calabria che non ha superato le verifiche.

Durante la diretta su Facebook nel quale ha letto i nomi dei candidati, Nicola Morra si è anche scagliato contro Matteo Salvini. «Vorrei ricordare all’ex ministro dell’Interno che nelle Costituzione su cui si giura, che tutto è nelle forme e nelle modalità previste dalla legge» ha detto, scaldandosi visibilmente, «se siamo servitori dello Stato, la Costituzione la dobbiamo rispettare».  «Ovviamente la Costituzione si può cambiare. In questi anni tanti ci hanno tentato. Però, che io sappia, vige la legge. Non è che a colpi di referendum si può andare contro legge – ha aggiunto –  Se si candida un ineleggibile qualora venisse eletto dovrebbe decadere».