L’Ecuador ha concesso a Julian Assange la nazionalità

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Cosa comporterà questo per il cofondatore di Wikileaks

L’Ecuador ha confermato di avere concesso a Julian Assange la nazionalità. La notizia, che era stata anticipata ieri dalla stampa sudamericana, è stata confermata in queste ore. Il cofondatore di Wikileaks è rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dal 2012, dove aveva chiesto asilo per sfuggire all’estradizione verso la Svezia.



JULIAN ASSANGE E LA CITTADINANZA IN ECUADOR

Nelle scorse ore una foto di Assange è apparsa su Twitter insieme ai messaggi sulla nuova cittadinanza del fondatore di WikiLeaks. L’uomo è registrato come residente della capitale dell’Ecuador Quito anche se vive nella ambasciata londinese oramai da anni.



La cittadinza sarebbe stata concessa a dicembre. Oggi arriva la conferma con la dichiarazione del ministro degli esteri dell’Ecuador Maria Espinosa, che ha chiesto la ricerca di mediatori internazionali per i negoziati con Londra. Ora il ministero degli Esteri ecuadoregno difenderà gli interessi di Assange non più come richiedente asilo, ma come concittadino. Una peso diverso in una situazione ancora delicata. Nel mentre Assange non otterrà lo status di diplomatico dal Regno Unito. Se l’australiano dovesse uscire dalla rappresentanza diplomatica rischierebbe di essere estradato verso gli Stati Uniti, per poi essere giudicato per la pubblicazione dei segreti militari e dei documenti diplomatici diffusi nel 2010 tramite Wikileaks.
Caduta per lui, tramite archiviazione, l’accusa di stupro di cui doveva invece rispondere in Svezia. Nel 2010 una donna denunciò le molestie subite da Assange a Stoccolma. Un accusa smentita dal diretto interessato, che ha sempre sostenuto la consensualità del rapporto sessuale.