Il New York Times racconta la storia di Maria Vittoria Longhitano, sacerdotessa della chiesa Vetero-Cattolica vicino Milano, e delle tante altre esperienze pastorali femminili in Europa. Ma da San Pietro alzano la voce.
Il sacerdozio femminile è proibito dalla chiesa Cattolica. Di recente è stato ribadito che l’ordinazione di una donna comporta l’immediata scomunica per
SACERDOZIO FEMMINILE – Il New York Times ha un’ampia copertura della situazione in Italia ed in Europa, e prende a paradigma la storia di Maria Vittoria Longhitano, siciliana, nome da ordinata Madre Vittoria, che officia regolarmente l’eucarestia nella chiesa Vetero-Cattolica di Sabbioneta, vicino Milano. La chiesa Vetero-Cattolica è una frazione dissidente della chiesa di Roma, che fa parte dell’Unione Protestante di Utrecht e che si trova in piena comunione col rito Anglicano – e infatti, madre Vittoria è stata regolarmente ordinata sacerdotessa cristiana nella chiesa Anglicana di Roma. Madre Vittoria guida una piccola comunità, ma nelle intenzioni di chi pensa che ordinare una donna non sia un crimine, queste testimonianze dovranno servire come testa di ponte per fare in modo che anche il paese più cattolico del mondo si abitui alla prospettiva. E cavalcano l’onda dello scandalo della pedofilia nel clero, i riformatori ecclesiali, che presentano l’ordinazione delle donne come “l’ennesimo segno dei tempi che cambiano e che il Vaticano non riesce ad interpretare”.
SCOMUNICA – D’altronde, il fatto che la Chiesa abbia deciso di equiparare l’ordinazione femminile ai “più gravi delitti contro la Chiesa”, come l’eresia, l’apostasia e la pedofilia, punibile quindi con la scomunica immediata, parla da solo. Non è accettabile per i fedeli cattolici, continua il Times, che il Vaticano consideri un passo nuovo come l’ordinazione di una donna alla stregua di un atto orribile come la violenza su minori. Ed è proprio questa reazione a mettere il