Dino Giarrusso prova a parare i colpi di Lilli Gruber a Otto e Mezzo. Nella puntata andata in onda il 30 gennaio 2019 è l’ex Iena, ora membro dello staff della comunicazione del M5S, a provare a dare qualche risposta alla giornalista di La7 sulle ultime vicende della politica. In modo particolare, sul voto per concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini da parte del Senato sul caso della nave Diciotti.
Giarrusso sembra subito in difficoltà e, per questo motivo, cerca di sparigliare le carte sul tavolo mischiando una serie di argomenti. Insieme al vicedirettore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis e all’imprenditrice Evelina Christillin ha provato a difendere la posizione del Movimento 5 Stelle sul caso Salvini. Dino Giarrusso ha voluto replicare che, anche se i pentastellati dovessero votare per il no all’autorizzazione a procedere, non sarebbero in contrasto con le proprie idee.
«Parlare di immigrazione è solo l’ultimo tentativo di quel che resta dell’opposizione – dice Giarrusso, nonostante i rimproveri della Gruber che lo invitava a restare sul tema – di gettare fumo negli occhi. Perché non si parla del reddito di cittadinanza? Invece, il Pd sfrutta e strumentalizza alcuni episodi, come quello del bambino morto in mare con la pagella cucita addosso: l’episodio avvenne nel 2015, quando al governo c’era Renzi».
Già, come se le morti in mare fossero diverse a seconda dei governi in carica. Ma Dino Giarrusso – che ha fondamentalmente difeso il ministro dell’Interno Matteo Salvini – non si è fermato qui e ha parlato anche di altro. Ad esempio, ha dato il suo parere di uomo della televisione sul flop di Beppe Grillo in prima serata su Raidue: «L’auditel è imprevedibile, ma Beppe Grillo resta un genio – ha detto Giarrusso -. Se c’è Juventus-Siviglia in contemporanea, gli ascolti ti possono andar male (ma lunedì 28 gennaio non c’era alcuna partita in tv, ndr). Cosa dobbiamo dire? Anche Ultimo tango a Parigi che è un capolavoro assoluto la settimana prima aveva fatto flop». E allora il Pd? E allora Ultimo tango a Parigi?