Il nord e il sud dell’Italia sono indietro allo stesso modo sul digitale

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L'indagine di EY Digital Infrastructure Index fa capire quanto il nostro Paese sia indietro

EY Digital Infrastructure Index ha parlato chiaro: l’unica cosa che non divide l’Italia tra il nord e il sud è il distacco che i nostri territori hanno nell’ambito del digitale. Il report pubblicato nei giorni scorsi ha messo in evidenza lo stato di avanzamento digitale delle 107 province italiane, tracciando un quadro impietoso per quanto riguarda tutto il nostro Paese, senza differenze tra nord e sud. Nonostante i diversi livelli di industrializzazione, insomma, il gap generazionale e tecnico con altri stati d’Europa e del mondo è nettissimo.



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Digitale in Italia, il quadro impietoso del nostro Paese

In Piemonte – si rivela nello studio – ci sono gli stessi problemi che riguardano alcune aree della Sicilia e della Sardegna. Ma anche nel polo industriale della Lombardia interi territori si trovano molto indietro dal punto di vista dell’evoluzione del digital. Il centro, in generale, rappresenta ancora una volta il collante dove si concentrano problemi del nord e problemi del sud, con le aree rurali particolarmente in difficoltà da questo punto di vista. Come anticipato in apertura, tuttavia, le differenze sono minime e i problemi sono estesi in tutta la Penisola.



Anche le infrastrutture digitali in Italia risultano disomogenee e soltanto in sette aree si superano i livelli medio-bassi riscontrati nel resto del Paese (si tratta di aree a ridosso delle grandi metropoli favorite principalmente dai grandi numeri e non da gestioni particolarmente virtuose, dunque nulla di nuovo sotto al sole). A subire soprattutto questo divario sono le compagini italiane dell’Agri-Food. Un paradosso se si considera che, in questo settore, il made in Italy rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello dell’economia del Paese.

Inevitabile, dunque, a partire da questi dati, una necessità di rivedere la quota dei 209 miliardi di euro che l’Italia otterrà attraverso il Recovery Fund: nonostante i 46,18 miliardi di euro previsti per investimenti strategici nel settore, il Paese ha bisogno di una svolta più decisa in un ambito dal quale dipendono tutte le altre filiere economiche. Impossibile non ragionare con una visione d’insieme, soprattutto in virtù dell’estensione piuttosto omogenea dei problemi sul digitale sul territorio. Non è una questione di nord e sud, una volta tanto: si tratta piuttosto dell’immagine che il nostro Paese ha nei confronti dei suoi competitor nei mercati finanziari di tutto il mondo.