Le diete Detox: cosa sapere per depurare l’organismo e perdere peso

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Si tratta di quei regimi alimentari che hanno come obbiettivo la depurazione dell'organismo, ma non bisogna abusarne anche perché il dimagrimento è solo temporaneo

Dopo i periodi di feste, in cui si abbonda con cene, pranzi spuntini e piatti golosi, capita di mettere su un paio di chili di troppo. Ma anche se non c’è la necessità di dimagrire, spesso ci si sente gonfi, appesantiti, in un certo senso “intossicati”. Per questo sempre più persone scelgono le diete “detox” termine generico che indica quei regimi alimentari che ripuliscono l’organismo, o almeno è quello che promettono. 



Le diete Detox: cosa sapere per depurare l’organismo e perdere peso

Il termine detox fa riferimento a quel gruppo eterogeneo di programmi alimentari finalizzati alla “disintossicazione”. L’organismo viene quindi depurato sia  «dalle tossine endogene prodotte dal nostro stesso organismo» sia da quelle «esogene, accumulate a causa di inquinamento ambientale, junk food, abitudini insane, a cui consegue spesso una perdita di peso» spiega la dottoressa Luana Romeo, consigliere nazionale Andid.

Per cominciare una dieta “detox” bisogna partire dall’eliminazione di tutte quelle sostanze che possono creare dipendenza, quindi caffè, alcolici, zuccheri aggiunti, sale, glutine, latte e derivati, dolcificanti e integratori alimentari. Sembra impossibile, ma considerando che le diete detox non sono regimi alimentari da adottare per più di qualche giorno, è uno sforzo che si può fare. Prolungare eccessivamente una dieta detox infatti può indurre carenze nutrizionali e comportare forti scompensi nell’organismo: cioè realizzare esattamente il contrario di quanto si voleva.



Disintossicarsi dalle sostanze nocive e preferire alimenti depurativi

Dopo aver eliminato tutte le sostanze che possono non solo creare dipendenza ma anche introdurre nel nostro corpo sostanze nocive quali additivi, ad esempio esalatori di sapidità. farmaci o pesticidi e sostanze inquinanti, come ad esempio il piombo, l’arsenico, mercurio etc, non resta che scegliere cibo sano, possibilmente da origine controllata. «I vantaggi di queste diete sono legati alla necessità di preferire cibi ricchi di fibre, vitamine, sali minerali e antiossidanti come frutta, verdura, semi oleosi, frutta secca, legumi» spiega la dottoressa Luana Romeo, aggiungendo che il regime previsto dalle diete detto comportano anche «di aumentare l’apporto idrico anche sotto forma di te, tisane e infusi e dall’astinenza da proteine animali, alcolici, cibi confezionati e contenenti additivi o ricchi di grassi, zuccheri e sale». Insomma, un paio di giorni ascetici per permettere al nostro organismo di riequilibrarsi. Tra gli alimenti detox d’eccellenza che possono essere facilmente inseriti anche nell’alimentazione quotidiana ci sono la curcuma, dalle forti proprietà disintossicanti, i carciofi e asparagi, toccasana per ripulire l’organismo grazie all’insulina che favorisce la creazione di probiotici nell’intestino, ma anche le barbabietole rosse, il limone, l’avocado e l’aglio. 

Dieta Detox e la perdita di peso “temporaneo”

Dopo una dieta detox si noterà una perdita di peso e uno sgonfiamento, oltre che un possibile miglioramento dell’elasticità e luminosità della pelle. Non affaticando inoltre il corpo per digerire e assorbire sostanze più complesse, ci sentiremo anche meno stanchi e appesantiti. Attenzione però: anche con le diete detox non bisogna esagerare. «Studi in letteratura dimostrano, però, che l’effetto dimagrante delle diete detox è in realtà legato al loro apporto calorico estremamente basso e quindi più alla restrizione calorica che all’effetto salutistico degli alimenti cha la costituiscono» sottolinea la dottoressa Romeo. E anche sulla perdita di peso è meglio non sventolare la bandiera della vittoria troppo presto. La restrizione calorica «messa in atto per brevi periodi di tempo tende a portare a una perdita di grasso» ma anche «di liquidi e massa muscolare» evidenzia ancora la dott.ssa Romeo, e sopratutto comporterà «un aumento di peso una volta ripresa l’abituale condotta alimentare.»



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