Dieta Flexitariana: perdere peso e stare meglio senza rinunce

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Di tutto un po' senza esagerare e in modo equilibrato: più che di dieta si dovrebbe parlare di cambio di abitudini alimentari, che promette anche di far perdere quei 3-4 chili in velocità

Sostenibilità per il pianeta significa sostenibilità per l’organismo. La flexitarian diet è amatissima nel mondo di Hollywood e promette di perdere peso, sentirsi meglio e non intaccare il pianeta. Un regime alimentare scelto da molti per rimettersi in forma e cambiare le proprie abitudini alimentari per poter raggiungere uno stile di vita più sano ed equilibrato. Suona familiare? Forse perché la flexitarian Diet è una versione americana della dieta mediterranea. 



Popolarissima tra le celebrities di hollywood, è un regime alimentare che prende origine dalla dieta vegetariana, permettendo comunque un consumo controllato di carne. Ad essere condannato non è il consumo di proteine animali bensì l’abuso, negativo sia per l’ambiente e l’ecosostenibilità che per il corpo e metabolismo. 

La dieta Flexitariana: ridurre la carne ma senza esagerare

Nessun grande sacrificio, solo qualche sforzo: per questo la dieta viene detta “flessibile”. L’intento è migliorare l’alimentazione permettendo un po’ di tutto in dosi controllate. In particolare ad essere sotto la lente di ingrandimento è la carne, il cui consumo nelle fasi iniziali della dieta non deve superare i 700 g settimanali, ricordandosi di evitarne l’assunzione totale per due giorni ogni sette. Con il tempo e il proseguire della dieta, l’assunzione di carne dovrà ridursi a 500 grammi a settimana per arrivare alla fine a soli 250 grammi.



Benefici della dieta flexitarian: dalla bellezza alla perdita di peso

Il restringimento della quantità di carne in una dieta ha notoriamente degli effetti positivi sull’organismo: ne beneficiano ad esempio il sistema cardiocircolatorio e il colesterolo. Dal punto di vista estetico, può portare ad un aumento della luminosità dei capelli e ad una maggiore elasticità della pelle. L’intento della dieta flexitarian, sebbene prometta di far perdere dai 3 ai 4 chili di peso, è però quello di promuovere un cambio di abitudine alimentare in una direzione più ecosostenibile. Il regime “stretto” dura infatti soltanto due settimane, e per questo la rende la dieta perfetta per chi vuole perdere quei pochi chili di troppo prima della prova costume senza scioccare l’organismo o rinunciare a delle golose cene in compagnia. Una volta conclusa la dieta, l’intenzione dovrebbe essere quella di mantenere un regime alimentare equilibrato e sopratutto sano. 

Come funziona la dieta flexitarian che ha conquistato le star

Ne hanno parlato pubblicamente celebrità come Gwyneth Paltrow, Paul Mc Cartney e Meghan Markle, che hanno raccontato come questo regime alimentare sia stato rivoluzionario per il loro organismo. Teorizzata dalla nutrizionista statunitense Dawn Jackson Blatner, prevede un apporto calorico giornaliero di 1.500 kcal, suddivise in cinque pasti : 300 kcal a colazione, 400 a pranzo, 150 per entrambi gli spuntini e 500 a cena. Nel libro e “The Flexitarian Diet”, dove Blatner spiega passo per passo il metodo, viene indicato uno schema alimentare d’attacco per le prime due settimane, dove i cibi principali sono la verdura e la frutta di stagione, a discapito dei carboidrati. Ridurre quindi pasta, pane e prodotti da forno, e consumare più vegetali e cerali, con il benestare – per gli amanti della dieta mediterranea – di quelli integrali, uniti a legumi e semi. Permessi anche un po’ di comfort food: cioccolato e vino possono essere inclusi, ma giusto ogni tanto e in maniera equilibrata con i pasti della giornata. 



Dopo 15 giorni subentra il regime di “mantenimento”, che dovrebbe a questo punto abituare l’organismo (e la mente) a mangiare più sano. Vengono mantenute le proporzioni di massima a cui ci si è abituati nei 15 giorni di dieta stretta:  40% di vegetali, 40% tra cereali integrali, legumi e semi e 20% dagli alimenti di origine animale.

Il parere dell’esperta: «Facile da seguire, ma ancora sotto studio»

«Si tratta di una dieta basata su frutta, verdura, cereali ma anche carne, pesce uniti al piacere del consumo occasionale anche dei cibi preferiti» spiega la dottoressa Luana Romeo, consigliere nazionale Andid evidenziandone i vantaggi. Uno degli aspetti benefici riconosciuti di questo regime alimentare è il consumo di «verdure ricche di vitamine, minerali e fibre» che costituiscono il core dell’alimentazione garantendo «il fabbisogno di micronutrienti, un buon senso di sazietà e una regolare funzione intestinale». Inoltre, proprio per la sua flessibilità, risulta più facile da seguire anche a lungo a termine. Come evidenzia però la dottoressa Luana Romeo, «si tratta di uno stile alimentare non supportato da evidenze scientifiche. Ad oggi difatti non esistano studi in letteratura a supporto della sua efficacia sulla perdita di peso né sul miglioramento dello stato di salute». 

(Credits immagine di copertina:  Ella Olsson Free Stock Pexels License )