Di Maio dice che le firme raccolte contro di lui non sono contro di lui

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Il leader politico M5S dice che si tratta di un modo per rafforzare il gruppo parlamentare

Luigi Di Maio ha la sindrome dell’allenatore di calcio. I giocatori (in questo caso i parlamentati, con attenzione ai più ‘anziani’ senatori) non vogliono più seguire le sue indicazioni e fanno di tutto per mostrare la loro insofferenza al suo status da tecnico indesiderato che li guida dalla panchina (come la raccolta firme e la lettera annunciata da Michele Giarrusso nella serata di martedì). Poi, però, va in conferenza stampa per negare tutti gli attriti e dire che va tutto bene, c’è grande coesione e unità d’intenti dicendo che il tutto sia stato un grande malinteso.



La metafora calcistica, di una realtà quasi quotidiana a cui sono abituati gli amanti del pallone, aiuta a capire come le parole di Luigi Di Maio – questa mattina ospite a SkyTg24 – assomiglino molto a quel rumore delle unghie su uno specchio. Secondo il capo politico del Movimento 5 Stelle, la frattura esposta martedì da Michele Giarrusso dopo la riunione dei senatori pentastellati non è un qualcosa nata contro di lui. Così come non lo è la raccolta firme avviata.

Di Maio e la raccolta firme contro di lui che è stata fraintesa

«Ho sentito il senatore che ha raccolto le firme, Dessì, e anche molti dei senatori che avevano firmato il documento: in realtà – ha provato a spiegare Luigi Di Maio ai microfoni di SkyTg24– guardando il documento non si parla né del capo politico né della leadership del Movimento. È una procedura interna per modificare lo statuto del gruppo, è legittimo e rientra nelle dinamiche del gruppo parlamentare, ed è firmato da persone con cui lavoriamo ogni giorno. Credo che sia stato un grande malinteso».



Ma il senatore Giarrusso ha tirato dritto

In sintesi: il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle prepara una raccolta firme che il senatore Giarrusso annuncia essere contro Luigi Di Maio, ma lui dice che il tutto è stato frainteso e che non c’è lui nel mirino, ma si tratta di una mossa per rafforzare il gruppo parlamentare e il suo statuto. Una spiegazione che cozza con quanto dichiarato martedì sera da Michele Giarrusso che aveva chiaramente puntato l’indice sul capo politico M5S.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)