Di fatto, Luigi Di Maio chiude a Casellati come presidente del Consiglio. Un vero e proprio siluro immediatamente dopo la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di affidare alla prima presidente del Senato donna della storia italiana il mandato esplorativo per provare a formare una maggioranza di governo.
Con una rapidissima diretta su Facebook, Luigi Di Maio ha fatto capire come stanno le cose: «Ciao a tutti, oggi il presidente della Repubblica ha deciso di affidare il mandato esplorativo alla presidente del Senato Alberti Casellati – dice Di Maio -. Prima di tutto voglio augurarle buon lavoro e voglio ringraziare il presidente della Repubblica per questa decisione».
Tuttavia, il compito affodato alla Casellati ha uno scopo ben preciso: quello di verificare l’esistenza di una maggioranza condivisa tra Movimento 5 Stelle e coalizione di centro-destra. «Questa è un’occasione per noi per fare chiarezza – ha commentato Di Maio -. L’Italia non può più aspettare, non solo per l’escalation internazionale. Io non vedo l’ora di mettermi al lavoro per incentivi alle famiglie che fanno figli, per annullare 400 leggi che rallentano le imprese, sul reddito di cittadinanza, sull’assunzione di nuovi agenti delle forze dell’ordine, sullo stop al business dell’immigrazione e sulla lotta seria alla corruzione».
Insomma, le tematiche tipiche del Movimento 5 Stelle: Luigi Di Maio ha anche affermato che soltanto a partire da questi temi – compreso quello del reddito di cittadinanza che era stato messo in soffitta immediatamente dopo le elezioni del 4 marzo – si potrà affrontare un vero «governo del cambiamento».
Dal momento che è piuttosto nota la distanza tra queste tematiche e quelle proposte da tutta la coalizione di centro-destra (compresa Forza Italia), le parole di Di Maio rappresentano una chiusura di fatto al tentativo della Casellati di trovare una maggioranza tra centrodestra e M5S. Il Partito Democratico, nel frattempo, resta alla finestra.