Ora anche Di Maio vuole sgomberare Casapound

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Lo ha scritto dopo gli episodi di Casl Bruciato di oggi

Lo sgombero di Casapound viene chiesto soltanto a parole. Questa volta anche da Luigi Di Maio. Eppure, non è bastata una mozione approvata dal Comune di Roma, con il voto del M5S, a portarlo avanti: il ministro dell’Economia Giovanni Tria – attraverso i suoi uffici del Mef – aveva fatto sapere che il palazzo di proprietà demaniale non era a rischio crollo e non aveva carenze igieniche tali da rendere necessario lo sgombero e il recupero dell’immobile per tornare di proprietà del Miur, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.



Di Maio interviene sulla questione di Casal Bruciato

Ora, il ministro dello Sviluppo Economico ci riprova e lo fa alla luce dei fatti di Casal Bruciato, dove i cosiddetti fascisti del Terzo Millennio (come loro stessi si fanno chiamare) hanno impedito a una famiglia rom di cittadini italiani di entrare in un alloggio popolare che spettava loro di diritto, in quanto inserita all’interno delle graduatorie del Municipio IV di Roma.

«Il superamento dei campi rom è doveroso – ricorda Di Maio -. Non perché siano rom o meno, ma perché è una questione di giustizia». La vicenda di Casal Bruciato, tuttavia, è opportuno ricordarlo, non ha nulla a che vedere con i campi rom, dal momento che la famiglia assegnataria dell’appartamento non proveniva da una di queste realtà citate dal leader del M5S.



Di Maio chiede lo sgombero di Casapound

Con la vicenda di Casal Bruciato, invece, c’entra Casapound, che ha manifestato apertamente nel quartiere romano. Sul punto, Luigi Di Maio attacca la decisione del ministero dell’Economia: «Tempo fa, ad esempio, avevo sentito parlare di priorità o meno in merito allo sgombero dell’edificio occupato da CasaPound in pieno centro a Roma – ricorda il ministro e vicepremier -. Si era detto che non era prioritario sgomberarlo perché in ordine e pulito, non in condizioni fatiscenti. Scusate, quindi se io ho una casa e qualcuno me la occupa ma la tiene pulita devo starmene zitto? Ma stiamo scherzando?».

Poi arriva alla proposta concreta: «Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo un’abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno». Resteranno solo parole necessarie a Luigi Di Maio per affermare la svolta a sinistra del M5S e smarcarsi dal sovranismo di Matteo Salvini?



FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI