Nuovo giorno, nuovo scontro. Il duello di oggi vede in campo Luigi Di Maio e la Banca d’Italia. Quest’ultima ha espresso oggi le proprie valutazioni sulla nota d’aggiornamento del Def e ha spiegato come sia inopportuno e dannoso fare un passo indietro sul tema pensioni e legge Fornero. Non poteva mancare l’immediata risposta del vicepremier a Cinque Stelle che ha replicato al giudizio di Bankitalia con una battuta che ha ricordato molto da vicino la «profezia» di Piero Fassino.
«Se Bankitalia vuole un governo che non tocca (sì, tocca e non ‘tocchi’, ndr) la Fornero, la prossima si volta si presenti alle elezioni con questo programma – ha scritto su Twitter Luigi Di Maio -. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. È stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia è fatta. Indietro non si torna». Un concetto che ha fatto riecheggiare nella mente l’intervento di Piero Fassino a Repubblica Tv di qualche anno fa.
Era il 2009 e l’ex Sindaco di Torino era ospite negli studi della web Tv del quotidiano allora diretto da Ezio Mauro. Parlando di Beppe Grillo e del suo continuo riferimento a tutto ciò che avveniva nel mondo della politica italiana, Piero Fassino ebbe l’ardore di predire il futuro: «Se Grillo vuol far politica fondi un partito. Metta in piedi un organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende».
La fine della storia la sappiamo: Grillo ha fondato un partito (pardon, un Movimento), ha messo in piedi un’organizzazione, si è presentato alle elezioni e ha preso dei voti. Molti, o comunque abbastanza per poter vincere le comunali in alcune città importanti (si partì con Parma e il sindaco Pizzarotti, prima di arrivare a Roma e Torino con Raggi e Appendino) e ottenere un numero talmente importante da garantire al M5S di riuscire a formare un governo con la Lega. Adesso siamo curiosi di vedere se qualcuno dalle stanze di Bankitalia sia pronto a seguire la profezia di Di Maio.
(foto di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)