Luigi Di Maio ha deciso di non andare a Corleone, la cittadina nel Palermitano dove sono in programma le elezioni amministrative, per le quali è in corsa anche il candidato del Movimento 5 Stelle Maurizio Pascucci. Nella giornata di ieri, l’aspirante sindaco aveva detto che bisogna essere dialoganti anche con i mafiosi, e si è fatto ritrarre in foto con Salvatore Provenzano, parente del noto boss. Il vicepremier: «Lo Stato deve stare attento a non avvicinarsi mai, neppure con la propria immagine, a quella gente». Dopo l’annullamento della partecipazione del leader del movimento, Maurizio Pascucci ha dichiarato di star valutando il ritiro della candidatura: «Tra un po’ mi incontrerò con il mio staff e decideremo tutti insieme».
«Le sue frasi – dice Di Maio – sono gravi». Pertanto, il ministro e vicepremier non sarà nella cittadina siciliana dove sono nati Totò Riina e lo stesso Bernardo Provenzano. Per tutta la giornata di oggi, infatti, si sono susseguite dichiarazioni di esponenti politici siciliani sull’inopportunità delle frasi del candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Tra le voci critiche, anche quella di Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia regionale. «Le famiglie che meritano dialogo e vicinanza sono quelle delle vittime della mafia, quelle che hanno subito un lutto per mano dei mafiosi» ha continuato Luigi Di Maio sottolineando che «quelle sono le famiglie a cui vogliamo bene». Il vicepremier ha ribadito l’impegno del Movimento 5 stelle e del governo nella «nella lotta alla criminalità organizzata che si combatte con la lotta alla corruzione, proprio come abbiamo fatto con il ddl anticorruzione».
Sulla sua pagina Facebook Di Maio ha pubblicato un video in cui spiega bene l’accaduto e la sua decisione di non partecipare più all’evento in programma a Corleone per la chiusura della campagna elettorale delle comunali. Si dispiace di aver cancellato la sua partecipazione, ma «arrivato a Palermo ho visto la notizia che il nostro candidato M5s ha detto che vuole aprire al dialogo con i parenti dei mafiosi. Dichiarazione che fa il paio con una foto con il nipote del boss Provenzano». Dichiarazioni inaccettabili, che hanno resa necessaria una presa di posizione netta e decisa: «Ora io sono sicuro che quella foto sia stata fatta in buona fede ma lo stesso non si può accettare: una foto comunica qualcosa anche involontariamente. Noi i voti di quello lì non li vogliamo e non corriamo il rischio che un ministro della Repubblica vada lì dopo tutto questo».
(Foto da archivio Ansa: il ministro del Lavoro dello Sviluppo Economico e vicepremier Luigi Di Maio durante la conferenza stampa sulla questione Ilva, il 23 agosto 2018. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)