Lo hanno discusso, lo hanno rinviato, lo hanno convocato. Alla fine, lo hanno anche approvato. Il decretone con quota 100 e reddito di cittadinanza è stato approvato dal consiglio dei ministri che si è riunito il 17 gennaio. Tutti d’accordo sulla bozza che era stata proposta oggi e che già da qualche ora è circolata tra i vari organi di stampa.
Questa mattina, l’incontro tra i vertici del governo – con Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio – che era durato più di un’ora aveva sancito accordi su tutta la linea. Oggi, in serata, è arrivato anche il passaggio formale dell’approvazione in consiglio dei ministri.
In conferenza stampa sono intervenuti proprio Conte, Salvini e Di Maio. Il leader della Lega e ministro dell’Interno ha spiegato quota 100, intestandosi il provvedimento: «Continueremo a far piangere la Fornero – ha detto Salvini – perché l’obbiettivo è quota 41». Il capo politico del Movimento 5 Stelle, invece, ha spiegato il reddito di cittadinaza.
Luigi Di Maio ha affermato che il reddito di cittadinanza sarà erogato direttamente su una tessera Postepay e ha consigliato agli aventi diritto di accettare la prima proposta di lavoro che verrà loro fatta entro l’anno. Inoltre, ha affermato che ci saranno, solo per il 2019, circa 7 miliardi per il reddito di cittadinanza e circa 4 per quota 100. Ha confermato, inoltre, che il reddito di cittadinanza partirà da aprile.
Giuseppe Conte ha voluto ringraziare i suoi due vice, ma anche tutti i tecnici: «È stato un lavoro corale e senza questa capacità di lavorare in squadra non sarebbe stato possibile ottenere questo risultato»
Soddisfazione dalle segreterie dei vari titolari dei dicasteri. Esulta, ad esempio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, che affida la sua soddisfazione a una nota: «Con l’approvazione da parte del Cdm del decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 il Governo restituisce ai cittadini i diritti negati per troppi anni – ha affermato -. È un giorno storico, da oggi lo Stato offre un sostegno concreto per quei milioni di persone senza lavoro né prospettive e garantisce a migliaia di lavoratori di andare finalmente in pensione, liberando nuovi posti per i giovani. Il cambiamento è realtà: dopo anni di politiche di austerity e di tagli, ora in questo Paese si inverte la rotta»