«L’allarme spread? È stato usato come uno spauracchio per orientare l’opinione pubblica e far accettare misure che altrimenti non avrebbero trovato spazio nel nostro paese». «Il tetto del 3% del deficit? È anacronistico negli ultimi dieci anni. […] L’Italia ha bisogno di supporto per rilanciare l’economia interna e tornare a crescere. In questo senso serve flessibilità». «La questione sicurezza? Gli ultimi dati sono confortanti, l’Italia è una Paese sicuro. Credo che come in ogni cosa della vita si debbano evitare gli estremismi». «Il populismo? Una vecchia categoria».
Sono questi alcuni passaggi di una lunga intervista che Davide Casaleggio ha rilasciato a Mario Giordano, pubblicata oggi sul quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Il guru M5S presidente della Casaleggio Associati ha affrontato tutti i temi caldi dell’agenda politica, e la sua particolare idea di istituzioni e di riforma. Per l’imprenditore-attivista la democrazia rappresentativa è superata e il Parlamento forse non più necessario, almeno nella forma odierna:
Nel futuro che lei immagina esiste la democrazia diretta? E si esprime tramite Internet?
«La democrazia partecipativa è già una realtà grazie a Rousseau che per il momento è stato adottato dal Movimento 5 Stelle, ma potrebbe essere adottato in molti altri ambiti. I modelli novecenteschi stanno morendo, dobbiamo immaginare nuove strade e senza dubbio la Rete è uno strumento di partecipazione straordinario. Per questo la cittadinanza digitale deve essere garantita a tutti».Per cui la democrazia rappresentativa è superata?
«La sfiducia dei cittadini nella classe politica ha radici lontane e lo scollamento tra i palazzi e la vita reale non è una novità. Nonostante questo, per lungo tempo il metodo della rappresentanza è stato il migliore metodo possibile. Oggi però, grazie alla Rete e alle tecnologie, esistono strumenti di partecipazione decisamente più democratici ed efficaci in termini di rappresentatività del volere popolare di qualunque modello di governo novecentesco. Il superamento della democrazia rappresentativa è quindi inevitabile».Se lei dovesse immaginare una riforma dello Stato, il Parlamento a) ci sarebbe, b) ci sarebbe con meno poteri, c) non ci sarebbe?
«Il Parlamento ci sarebbe e ci sarebbe con il suo primitivo e più alto compito: garantire che il volere dei cittadini venga tradotto in atti concreti e coerenti. Tra qualche lustro è possibile che non sarà più necessario nemmeno in questa forma».
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)