C’è chi cerca di bluffare sulla vendita dei dati personali ottenuti dall’attacco alla Regione Lazio

Categorie: Cyber security

Sul dark web sono diversi gli utenti che - a quanto pare - fanno annunci anche di poche centinaia di euro: ma sono bluff

Ma voi, se foste in possesso di oltre 5 milioni di dati (tra questi anche indirizzi e informazioni sanitarie delle più alte cariche dello stato), li mettereste in vendita per 500 o 1000 euro? Eppure, su qualche fonte di stampa, sono stati riportati questi tentativi, di dati Lazio in vendita, che alcuni utenti anonimi stanno facendo sul dark web, probabilmente solo per gettare un’esca e vedere se qualche sprovveduto può abboccare. Difficile, però, che l’obiettivo vero sia quello di ottenere quella cifra. Piuttosto, sembra che ci sia l’intenzione di mettersi in luce e aspettare per vedere se, in effetti, qualcuno ne parla.



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Dati Lazio in vendita sul dark web? Occhio agli specchietti per le allodole

In questi giorni, il dark web è scandagliato dagli esperti coinvolti dalle autorità per mettere un argine all’attacco che la Regione Lazio ha subito nelle scorse settimane. Se il pericolo di perdita di dati sembra essere stato scongiurato (ma siamo ancora in attesa di un completo post mortem che possa indicare nel dettaglio cosa sia successo e quali contromisure siano state prese), sussiste ancora quello che qualcuno sia riuscito effettivamente a eradicare i dati sensibili dell’ente locale e che – per questo motivo – abbia l’obiettivo di cederli dietro compenso a qualche potenziale acquirente sul dark web.



Stando a quanto riportato da Repubblica, vi sono alcuni forum in cui utenti anonimi sostengono di avere a disposizione 30 milioni di dati personali (comprese le utenze telefoniche) dei cittadini italiani (un numero piuttosto sproporzionato rispetto al numero di dati a disposizione della Regione Lazio) e che offre anche un piccolo elenco dimostrativo di utenze (attenzione: combinando una serie di numeri – o semplicemente aggiungendo qualche contatto noto per esigenze pubbliche – si può facilmente mettere insieme un elenco di numeri di telefono verosimile. Ma ciò non significa che questi siano dati effettivamente rubati). Altri utenti, ormai irreperibili, hanno offerto dati di 7,2 milioni di vaccinati: anche questo può essere stato un tentativo di gettare un’esca.

Insomma, non è tutto oro quello che luccica. Il dark web – che negli ultimi tempi è sempre più frequentato anche da utenti “comuni” e non soltanto da persone interessate in determinati ambiti – si sta sempre più rivelando un mare magnum dove è possibile trovare qualsiasi cosa. Occhio a far diventare, dunque, qualsiasi cosa una notizia.