La storia di Dario Musso, il giovane sottoposto a TSO dopo aver gridato in strada che «non c’è nessuna pandemia»

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Il comune di Ravanusa dà la sua versione dei fatti

La vicenda parte da sabato 2 maggio, quando Dario Musso – 33enne di Ravanusa (in provincia di Agrigento) – decide di scendere in strada con il suo megafono e gridare, dall’interno della sua auto, frasi del tipo: «La pandemia non esiste, uscite tutti di casa e levatevi le mascherine». Le forze dell’ordine sono intervenute sul posto per chiedere spiegazioni e fermare il giovane. Poi una colluttazione e una situazione che ha provocato grandi indignazioni. Il 33enne, infatti, sarebbe stato stato sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio.



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A denunciare l’accaduto sono stati i familiari di Dario Musso che hanno già attivato un legale per ricevere chiarimenti su quanto accaduto. Nel frattempo, però, è finito sotto accusa il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, accusato di aver preso questa decisione – eccessiva – nei confronti del giovane che, secondo la famiglia e gli avvocati, stava solamente esprimendo il proprio pensiero rispetto a questa situazione. Questa la scena ripresa prima dallo smartphone di Dario Musso e poi da un cittadino affacciato al balcone.



Dario Musso, la storia del 33enne di Ravanusa e il TSO

Qualche giorno prima, lo stesso 33enne aveva ripreso con il suo smartphone, un suo giro in automobile – sempre con megafono acceso – mentre veniva fermato da una pattuglia dei Carabinieri. Nel filmato pubblicato sul canale Youtube di Informazione Quotidiana, si vede il 33enne bruciare per protesta il suo documento d’identità davanti alle forze dell’ordine.



La versione del Comune

Ora il giovane è stato sottoposto a TSO dopo il fermo di sabato 2 maggio. I familiari parlando di condizioni aberranti, con il 33enne legato con mani e caviglie al letto. Il Comune di Ravanusa, finito nella bufera per quanto accaduto, prova a fornire una propria ricostruzione dei fatti con un comunicato inizialmente condiviso anche sulla pagina Facebook istituzionale che riportava il pensiero del sindaco Carmelo D’Angelo.

Il Comune di Ravanusa, in sintesi, sostiene che la decisione di sottoporre sia stata presa dai medici, come da protocollo e che Dario Musso non sia stato sottoposto a TSO per «comportamenti d’opinione». La vicenda, però, non si spegnerà con questo comunicato stampa.

(foto di copertina: da video Youtube)