Toninelli è fuggito dalla commissione ai Trasporti del Parlamento europeo

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Il ministro ha annullato dall'audizione pubblica molto tecnica

Danilo Toninelli ha avuto paura della super-tecnica commissione ai Trasporti del Parlamento Europeo? L’assemblema lo aveva invitato per un’audizione pubblica che, secondo le modalità previste dall’organismo dell’Unione Europea, prevedeva un lungo confronto, fatto di tempi contingentati e di continue domande e risposte. L’argomento era molto delicato: il crollo del ponte Morandi a Genova e le conseguenti contromisure che il governo stava per prendere.



Cos’è la commissione Trasporti dell’Europarlamento e perché voleva parlare con Danilo Toninelli

L’appuntamento era stato fissato, dopo un confronto serrato con lo stesso staff di Toninelli, per il 15 ottobre scorso. A quell’appuntamento, il ministro non si è mai presentato, dichiarando la sua impossibilità di confrontarsi con i parlamentari europei esperti di trasporti fino al termine del loro mandato. La motivazione ufficiale fornita dal ministro dei Trasporti è stata quella di aver già preso impegni per quella data. Strano, dal momento che il 15 ottobre era stato un giorno concordato insieme, in un confronto molto serrato tra la commissione Trasporti e gli stessi collaboratori del ministro. Che dovevano, pertanto, avere contezza della sua agenda.

Il sospetto, a questo punto, è che Danilo Toninelli abbia voluto evitare le domande incalzanti degli esperti della commissione. In diversi casi, infatti, queste audizioni sono molto complesse da affrontare per il politico o per l’istituzione che vi si sottopone. La perizia tecnica dei componenti della commissione e la formula delle domande (che ricordano quelle delle commissioni d’inchiesta al Congresso americano, proprio come si vedono nelle serie tv), infatti, potevano far scivolare facilmente un ministro che non fosse adeguatamente preparato.



La rinuncia di Danilo Toninelli «è stata molto inusuale»

Nel periodo del 15 ottobre, Danilo Toninelli era sotto l’occhio del ciclone principalmente per le sue gaffe, molte delle quali avevano come oggetto proprio il ponte Morandi. Parole – come quelle del ponte come luogo per mangiare e incontrarsi – che avevano fatto irritare prima di tutto i genovesi. E che, in ogni caso, gli avevano permesso di guadagnarsi una bella imitazione da Maurizio Crozza. Facile, quindi, che lo staff del Movimento 5 Stelle (che ha anche deciso di dedicargli un social media manager ad hoc, viste le sue gaffe anche su Facebook e Instagram) abbia chiesto a Toninelli di rinunciare all’incontro.

Rinuncia che ha irritato non poco i membri della commissione Trasporti, non esattamente abituati a questo tipo di defezioni. La presidente Karima Delli, una francese eletta con i Verdi, non ha mascherato la delusione e il disappunto per quanto accaduto: «Adesso anche noi abbiamo molto da fare prima di chiudere la legislatura – ha affermato la Delli attraverso una sua portavoce -. Volevamo che il ministro venisse a riferire sul ponte Morandi. La sua rinuncia è stata molto inusuale».