Il mese della Cyber Security e come l’Europa opera nel settore: il racconto ai DigitalEU Ambassadors

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Ottobre è il mese della cyber security e una delegazione della Commissione Europea ha presentato ai DigitalEU Ambassadors il loro impegno nel settore

Ottobre è il Cyber Security month e per l’occasione una delegazione della Commissione Europea di Bruxelles che opera nel settore ha presentato ai nuovi DigitalEU Ambassadors il loro impegno, il loro modo di operare, i nuovi propositi e i nuovi progetti per il prossimo futuro. Anche Giornalettismo è stata selezionata come ambasciatore digitale e, in quanto tale, possiamo raccontarvi quanto abbiamo appreso durante il recente meeting a cui abbiamo partecipato.



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Cyber Security Month: il racconto ai DigitalEU Ambassadors

È stato presentato ai DigitalEU Ambassadors la realtà di Enisa, l’Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza che supporta i Paesi membri dalle principali minacce informatiche: malware, phishing, data breach, ransomware, cyberspionage, cryptojacking e varie altre minacce a cui ogni giorno si è esposti per il semplice – quanto pericoloso – essere così digitalmente connessi. Le priorità di Enisa nei confronti dei Paesi europei sono l’autonomia, le global partnerships, la capacità di risposta e la resilienza. Ed è a proposito della resilienza si è parlato di NIS, il gruppo di cooperazione strategica, dove gli stati membri dell’UE cooperano, scambiano informazioni e si accordano su come attuare le direttive in modo coerente in tutto il territorio dell’UE.



Recentemente NIS ha rinnovato i suoi obiettivi principali, trasformandosi formalmente in NIS 2.0 e aggiungendo – rispetto alla vecchia versione – la capacità di operare anche in nuovi settori della società. Si occuperanno infatti di coprire, per esempio, anche i fornitori di servizi pubblici di comunicazione elettronica, come Telecom nel caso dell’Italia. Inoltre, all’interno dei vari settori, NIS 2.0 si concentrerà sistematicamente sui protagonisti più importanti e critici. Il tutto sempre con lo scopo di cooperazione strategica che stava già alla base del primo gruppo, fondato nel 2016. Però, oggi il digital è molto più pervasivo già rispetto a tre anni fa e l’intensificazione si deve principalmente al periodo pandemico. Per NIS, a questo essere maggiormente connessi deve corrispondere un proporzionato aiuto da parte dell’Europa, che protegga il settore dei trasporti, della pubblica amministrazione, della salute, delle infrastrutture digitali.

L’Europa e i piani per il 5G, che «non è solo un upgrade del 4G»

Durante l’incontro con i DigitalEU Ambassadors, si è anche discusso del 5G e dei principali obiettivi che l’Europa si propone di portare a termine entro il 2025. «5G is not just an upgrade of 4G» annuncia una slide che mostra come vivere con il 5G vuol dire molto di più di ciò a cui siamo stati abituati fino a questo momento. Vuol dire avere una rete pubblica smart che sia collegata alle nostre case domotiche, da cui ci muoviamo con le nostre smart car per andare a fruire di un intrattenimento basato su App che vanno oltre qualsiasi immaginazione.



Si tratta di un mondo immaginario? No, è l’ambiziosa realtà che si promuove di raggiungere l’Europa nel 2025, anno in cui tutte le aree urbane e le principale strade saranno dotate della tecnologia 5G (al momento soltanto 138 città europee ne sono provviste).

Davanti ad una così elevata esposizione e interconnessione digitale, la raccomandazione rimane e rimarrà sempre però quella più basilare, quella che si suggeriva già nei primi anni 2000 quando il classico virus era in grado di minacciare l’intero computer: pensa prima di cliccare. Un suggerimento talmente semplice quanto non banale, ragion per cui #ThinkB4Uclick è uno dei tre hashtag ufficiali del Cyber Security Month.