Fioramonti vuole mettere le cartine geografiche e la costituzione al posto del crocifisso nelle aule

Categorie: Attualità
Tag:

Contro il ministro, la rivolta dei politici di centro-destra

Lorenzo Fioramonti ha tutto il centro-destra contro: dalla Lega, fino ad arrivare alle posizioni più moderate all’interno del Partito Democratico. Da Matteo Salvini, fino a Giuseppe Fioroni (ex ministro dell’Istruzione), sono in tanti i politici che hanno criticato la posizione del titolare di viale Trastevere, intervenuto ai microfoni di Un giorno da pecora su Radio 1.



LEGGI ANCHE > Il direttore Spadaro: «Usare un crocifisso come Big Jim è blasfemo»

Crocifisso, la proposta di Fioramonti

«Meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione – ha detto il ministro Fioramonti – le scuole non devono rappresentare una sola cultura ma permettere a tutte di esprimersi: ma non possono diventare un’accozzaglia di simboli. La foto del presidente della Repubblica? Credo che neanche lui vorrebbe».



Non solo: Fioramonti appoggia anche un’altra battaglia storica della sinistra, ovvero lo ius culturae. Il ministro si è detto favorevole anche a un’approvazione rapida sull’argomento, contrariamente ai suoi colleghi di partito del Movimento 5 Stelle, che invece tendono a rinviare il dibattito.

Tutti quelli che si sono schierati contro la proposta sul crocifisso di Fioramonti

«La nostra cultura, la nostra identità, la nostra storia, in ogni ufficio comunale un crocifisso e guai a chi lo tocca – ha replicato Matteo Salvini -. Soprattutto in una terra come l’Umbria. Ieri sono stato a Cascia e a Norcia e vagli a dire non ci piacciono più Santa Rita e San Benedetto. Lorenzo Fioramonti mi sembra un ministro da centro sociale».



Una delle voci della chiesa italiana, invece, ha proposto un punto di vista diverso della questione. Secondo Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, togliere il crocifisso dalle aule sarebbe una mossa che potrebbe favorire nettamente Matteo Salvini, che nell’ultimo periodo ha utilizzato il rosario come un vero e proprio simbolo politico. «Quella di Fioramonti – ha detto l’arcivescovo – non mi sembra una proposta molto popolare. E non credo che l’istruzione possa migliorare togliendo il crocifisso. Per la gente è un simbolo importante».