Si tratta dell’ennesimo atto fascista che sta contrassegnando questa campagna elettorale, esasperandone i toni. Il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso è stato il bersaglio di una vera e propria azione vandalica: su alcuni suoi manifesti, infatti, è comparsa una croce celtica grande quanto tutto il perimetro del volto.
Il leader del movimento di sinistra ha voluto denunciare l’accaduto, con toni molto forti e caratterizzati da una dichiarazione di coraggio: «Una croce celtica sul mio manifesto – ha scritto Grasso – è una medaglia al valore. Significa che siamo, come sempre, dalla parte giusta. Difendiamo la nostra Costituzione, difendiamo i nostri valori di uguaglianza e libertà».
Una croce celtica sul mio manifesto è una medaglia al valore. Significa che siamo, come sempre, dalla parte giusta. Difendiamo la nostra Costituzione, difendiamo i nostri valori di uguaglianza e libertà. pic.twitter.com/T5LE86CZxt
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 14 febbraio 2018
Il gesto fa ancora più male perché avvenuto nella «sua» Sicilia, a Palagonia. Il gesto era stato denunciato per primo da un esponente locale di LeU, Salvo Grasso, che ha dichiarato: «Quello che è accaduto a Palagonia risulta essere un fatto inquietante, la città di Palagonia non può permettersi di marginalizzare il gesto come una possibile bravata». La cittadina siciliana ha una radicata tradizione antifascista: la sala consiliare del municipio è intitolata al sindacalista antifascista Placido Rizzotto e nel paese c’è anche una targa che ricorda Peppino Impastato.
Tuttavia, nel clima di continua tensione tra vari esponenti politici, non possiamo prendere atto che c’è un problema-fascismo che sta attraversando la campagna elettorale, che parte dalla diffusione di fake news caratterizzate da odio razziale e che arrivano a questi gesti dimostrativi. È sotto gli occhi di tutti ed è ora che si inizi a prenderlo davvero sul serio.