Covid Room, ovvero come andare a ballare in discoteca durante la quarantena

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Covid Room permette di vivere l'esperienza della discoteca non solo ascoltando musica ma anche conoscendo le persone che partecipano

Tra gli ambiti della nostra vita più colpiti dagli effetti della quarantena c’è senza dubbio quello sociale. Non potendo incontrare gli amici nemmeno per bere qualcosa è automatico che le serate nei locali e in discoteca siano al contempo un lontano ricordo del passato e un miraggio nel futuro. Come ricreare una serata in discoteca che non sia solo guardare un dj che suona su uno schermo ma che – almeno virtualmente – permetta di avere un contatto con le persone e fare nuove conoscenze? Questa domanda se la sono fatta i fondatori di Covid Room, piattaforma streaming musicale live che apre le porte all’e-clubbing.



Cos’è Covid Room e cosa significa e-clubbing

Abbiamo provato a capire con Daniele Ruocco, uno dei fondatori del progetto oltre che direttore artistico-musicale, cosa stia succedendo nel panorama del clubbing italiano e – più in generale – mondiale. La situazione attuale la conosciamo tutti molto bene: ristoranti e bar dovranno attendere ancora maggio inoltrato per poter aprire e rispetto alle discoteche le tempistiche non sono ancora chiare. Il progetto nasce proprio per sostituire l’esperienza di clubbing dal vivo che non potremo vivere ancora per chissà quanto tempo. L’idea di base è semplice: «Io e Andrea (un altro dei fondatori di Covid Room N.d.a) abbiamo sempre organizzato feste nel periodo universitario. Ci siamo trasferiti a Roma e abbiamo cominciato ad organizzare eventi fisici, dovendoli però ridimensionare con l’arrivo delle restrizioni. Da qui è nata l’idea dell’evento streaming utilizzando Zoom (programma per fare videoconferenze N.d.a.) e Mixlr per audio di alta qualità». Le serate Covid Room si tengono nel weekend e durano dalle 18 alle 4 del mattino.

Come funziona un evento Covid Room

Per trovare le piattaforme giuste per mettere in pratica la loro idea è servito un po’ di tempo: «All’inizio abbiamo provato a seguire le dirette dei club che ci interessavano su Facebook e Instagram ma non erano coinvolgenti, mancava tutta la parte di interazione. Covid Room è nato per assecondare quella che pensavamo fosse un’esigenza collettiva, ovvero fare un’esperienza più completa del club comprendendo l’interazione sociale che si ha dal vivo». Come funziona concretamente un evento? «Si partecipa visivamente vedendo sullo schermo un mosaico che comprende fino a 30 persone. Quando il numero aumenta è possibile scorrere lo schermo verso destra e vedere tutti gli altri partecipanti. Tutte le persone connesse simultaneamente ascoltano tramite i link audio forniti all’iscrizione all’evento a stessa musica», ci ha spiegato il direttore artistico-musicale. Che succede durante le serate? «Di tutto, considerato che c’è la possibilità di comunicare con tutte le persone collegate mentre si segue l’evento. Nascono non solo nuove amicizie e rapporti di ogni tipo, ma anche delle tradizioni. Abbiamo un pubblico fidelizzato che partecipa sin dal primo evento. Durante uno di questi un ragazzo ha deciso di levarsi la maglietta all’1.27 e, da quel momento, in molti hanno deciso di fare la stessa cosa a quell’orario ad ogni serata».



Che futuro ha l’e-clubbing?

In un momento storico come questo, dove ci troviamo costretti a reinventare e reinventarci in moltissimi ambiti diversi, viene da chiedersi se l’e-clubbing ha un futuro e per quanto ancora potrebbe essere il solo modo per godersi una serata a ballare. «Secondo noi i club rimarranno chiusi almeno per altri 8-10 mesi», ha commentato Daniele. «Il nostro format può rimanere valido in questo periodo. Quando si riapriranno i club noi siamo comunque un collettivo di persone, quindi potremmo traslare quello che abbiamo creato in qualcosa di fisico. Per ora prevediamo che il format ci darà ancora molto lavoro da fare». I prossimi eventi saranno sabato 25 aprile e il 1° maggio, con una «diretta di 38 ore di musica che in Italia parte alle 15 e termina alle 4 del mattino del 3 maggio con lo scopo di coinvolgere un pubblico che va dal Canada all’Australia a seconda del loro fuso e che prevede la partecipazione di dj internazionali».