Cesare Battisti, le indagini e quelle intercettazioni da 1700 euro al giorno

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I costi dell'operazione che hanno portato all'arresto dell'ex terrorista

Il giorno dopo l’arresto di Cesare Battisti è anche il momento per fare il punto sull’intera operazione, anche per quanto riguarda l’aspetto economico. L’ex terrorista dei Pac, infatti, è stato scoperto in seguito a sofisticate tecniche investigative che sono state messe in atto sin dai primi giorni della sua fuga dal Brasile, dopo l’elezione di Jair Bolsonaro.



Costi arresto Cesare Battisti: 1700 euro al giorno per le intercettazioni

A parlare di cifre, oggi, è stato il giornalista Giuseppe Guastella del Corriere della Sera. Quest’ultimo ha riportato un’informazione in merito al pg di Milano, Antonio Lamanna, che avrebbe autorizzato delle intercettazioni telefoniche molto particolari, in grado di percepire anche dei segnali molto labili come potevano essere quelli che Cesare Battisti inviava dal Mato Grosso, prima tappa di avvicinamento nel percorso che lo ha portato in Bolivia.

Le intercettazioni, secondo una stima, sarebbero costate anche 1700 euro al giorno. Sono servite, oltre che a seguire virtualmente il percorso della fuga di Cesare Battisti, anche a individuare persone con cui aveva frequenti o sporadici contatti in Italia, così come in Sud America. Non proprio un’operazione semplice.



Il trasferimento a Roma di Cesare Battisti

L’impiego di reparti specializzati, di lunghe triangolazioni con le forze dell’ordine di Paesi fuori dall’Europa, inoltre, hanno fatto il resto. Ora, manca soltanto la fase dell’arrivo in Italia, anche questa fatta con grandissima rapidità, per permettere a Battisti di atterrare a Ciampino alle 12.30 del 14 gennaio.

Ieri, da Viru Viru di Santa Cruz, in direzione Roma, è decollato un volo Falcon dedicato, che lo porterà all’aeroporto militare. Da lì, poi, verrà trasferito nel carcere di Rebibbia, quello chiaramente più vicino allo scalo, dove sarà preso in consegna dalla polizia penitenziaria.