Pandemia e vita online, è il tempo delle FAQ

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Uno strumento che viene sempre più utilizzato, non soltanto sulle piattaforme, ma anche in ambito istituzionale

Social media, servizi online, pandemia. Ovunque ci giriamo, vediamo indicazioni relative alle FAQ. Le FAQ del governo sulle zone rosse, arancioni e gialle. Le FAQ dell’Inps per ottenere il bonus per i lavoratori autonomi. Le FAQ di Facebook e Twitter per combattere le fake news. Ma cosa vuol dire FAQ e perché questo strumento è sempre più utilizzato in ogni ambito della sfera pubblica?



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Cosa vuol dire FAQ e perché vengono usate spesso

FAQ è un acronimo che sta per Frequently Asked Questions. Ovvero, per quelle domande che – quando ci si presenta qualcosa di nuovo di fronte – le persone si pongono più spesso. Essendo domande che in tanti si fanno, allora aziende, servizi, enti cercano di anticipare i tempi fornendo un elenco generico di risposte a domande altrettanto generiche. Ecco come nascono le FAQ: si tratta di un servizio che permette di risparmiare tempo sia a chi si pone la domanda, sia a chi offre la risposta. Consultando apposite sezioni di siti internet dedicati a questo scopo, infatti, si riesce più facilmente a ottenere una informazione che, in passato, sarebbe stata disponibile soltanto in seguito a lunghe telefonate e attese ai centralini.



Ma cosa sono le FAQ? Normalmente, si articolano con una serie di domande – tra quelle, appunto, che più frequentemente vengono poste dai fruitori di un qualsiasi servizio – e altrettante risposte. Queste ultime sono la versione ufficiale dell’azienda, dell’istituzione, del sito web al problema specifico che si pone. Esempio: ho un problema con il recupero del codice pin della mia scheda telefonica. Mi collego al sito del mio gestore e cerco nelle FAQ le domande collegate a questo argomento: è molto probabile che troverò la risposta giusta al mio problema, evitando di perdere tempo in altri modi.

Oggi c’è un vero e proprio abuso di FAQ

Non è un caso se questo sistema, che è stato adottato principalmente per i siti web, si sia affermato anche nel mondo offline. Pensate alla pandemia: si è trattata di una situazione completamente inedita per tutti noi che l’abbiamo affrontata. Molti provvedimenti che venivano presi dal governo – che, a sua volta, si è confrontato con strumenti legislativi con cui il cittadino aveva poca dimestichezza: è il caso dei dpcm – non risultavano immediatamente chiari al momento della loro formulazione, anche perché il linguaggio istituzionale e burocratico risultava di difficile comprensione a gran parte della popolazione. Ecco, allora, che sul sito internet del governo italiano sono comparse pagine e pagine di FAQ, destinate a spiegare, con un linguaggio piuttosto semplice e colloquiale, le regole che erano state stabilite per proteggersi dall’epidemia di coronavirus.



Abbiamo davvero bisogno di così tante FAQ?

Avere a disposizione così tante pagine di FAQ significa, in fondo, che siamo in un’epoca in cui ci facciamo più domande e in cui pretendiamo che ci vengano date più risposte. È un segnale dei tempi, è un indizio abbastanza importante della diffusione di alcuni servizi e della facilità con cui riusciamo a raggiungerli. Cosa vuol dire FAQ e le risposte conseguenti rappresentano un piccolo vademecum, un prontuario sempre a nostra disposizione per avere la soluzione pronta a qualsiasi problema.

Del resto, la comunicazione per FAQ fa parte di uno specifico settore dell’editoria che, ora, Google sta cercando di monopolizzare. Tanti siti di informazione forniscono, ormai, risposte a domande frequenti sull’utilizzo della rete (si pensi all’operazione fatta dal Messaggero con Salvatore Aranzulla, che è diventato un po’ l’emblema della risposta pronta a tutti i problemi informatici dell’utente medio). Google sta cercando di estendere questo concetto a tutti i settori della vita quotidiana. Rifletteteci: quando state digitando la domanda cosa vedere stasera in tv e quando – tra i primi risultati – vi compaiono le risposte preparate appositamente sul tema dal motore di ricerca, cosa sta facendo Big G se non dare informazioni in base alle FAQ?

La domanda che ci dobbiamo fare è se – vista l’estrema esemplificazione dei concetti che vengono comunicati attraverso le FAQ – siamo disposti ad appiattirci sempre di più verso questo tipo di informazione? Continueremo ad approfondire? Chissà se c’è una pagina di FAQ anche per questo.