Le nuove misure del governo contro il coronavirus, regione per regione

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Nel consiglio dei ministri di ieri, la novità è rappresentata dalla suddivisione del territorio in tre aree

Nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per affrontare l’emergenza coronavirus: la novità è quella di aver uniformato le misure da prendere a seconda delle aree del contagio, non soltanto nelle zone rosse, ma anche nelle restanti aree a stretto contatto con esse e in tutto il resto del territorio nazionale. Il decreto mostra esattamente cosa fare contro coronavirus, in modo tale da collaborare con le autorità competenti per limitare al massimo la portata del contagio: sarà infatti una settimana decisiva per lo sviluppo della malattia. Nei prossimi sette giorni, infatti, bisognerà valutare l’andamento dei contagi. Nel caso in cui questi ultimi dovessero diminuire, allora le misure prese dal governo potranno essere considerate efficaci.



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Cosa fare contro coronavirus, le nuove disposizioni del governo

Il testo distingue a seconda delle aree geografiche in cui, attualmente, è stata suddivisa l’Italia:



1. Misure applicabili nei comuni della “zona rossa” (Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo’)

Per tali comuni si stabilisce quanto segue:



Sempre in queste aree, inoltre, le autorità locali, coordinandosi con i prefetti, potranno stabilire delle misure efficaci per l’agricoltura e l’allevamento e per le altre attività economiche presenti sul territorio delle zone rosse. Anche i tribunali garantiranno l’esercizio delle proprie funzioni, anche se potranno esserci modifiche agli orari degli uffici competenti.

Cosa fare contro coronavirus, le misure nella zona gialla

Oltre alla zona rossa, il decreto individua anche una «zona gialla», relativa alle regioni dei comuni della zona rossa e ad altre aree specifiche particolarmente colpite dai contagi, ma che restano all’esterno dei principali focolai del coronavirus. Ecco cosa fare contro coronavirus in queste aree:

2. Misure applicabili nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona

Per tali regioni e province si stabilisce quanto segue:

3. Misure applicabili nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona

Per tali province si stabilisce la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.

4. Misure applicabili nella regione Lombardia e nella provincia di Piacenza

In tali territori si applica altresì la misura della sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

Cosa fare contro coronavirus, le misure da applicare su tutto il territorio nazionale

Infine, il decreto del presidente del Consiglio prevede delle misure da applicare su tutto il territorio nazionale:

5. Misure applicabili sull’intero territorio nazionale

Nell’ambito dell’intero territorio nazionale si stabilisce:

Inoltre, il testo invita a rispettare le indicazioni del ministero della Salute per l’igiene personale e per la sanificazione di luoghi pubblici e di mezzi di trasporto, invita a rendere disponibili nei pubblici esercizi di disinfettanti per le mani, coinvolge sindaci e amministratori locali nella diffusione delle informazioni che il governo ha reso note per affrontare l’emergenza, chiede che nelle procedure concorsuali già predisposte siano assicurate modalità organizzative che possano evitare l’assembramento delle persone. Infine, è necessario che chiunque provenga da aree esterne all’Italia o chiunque sia transitato per le aree della cosiddetta zona rossa avvisi il proprio medico, che agirà di conseguenza seguendo il protocollo sanitario previsto in queste circostanze.