Conte, dal Primo Maggio di Taranto accuse: “Venuto qui, poi più danni che altro”

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Durante la conferenza stampa di presentazione dell’Uno Maggio di Taranto, manifestazione del Primo Maggio che si svolge in Puglia ogni anno, è stato inevitabile anche parlare delle iniziative messe in atto dal Governo presieduto da Giuseppe Conte per l’emergenza Ilva. Quando abbiamo chiesto se fosse cambiato qualcosa dopo la visita del premier lo scorso 24 dicembre il membro del comitato Viviana Rondinelli ha attaccato:



Ha fatto qualcosa di più, ma in una direzione opposta rispetto a quanto ci aspettavamo. Si è seduto come  se fosse l’amico degli operai dicendo che la prima cosa è la salute, ma poi si è calato le brache davanti a ArcelorMittal concedendo loro delle garanzie enormi. Il Governo ha passato  la decisione delle attività produttive da tenere aperte al prefetto, esautorando sindaco e regione. Noi ci troviamo con una forza lavoro maggiore rispetto all’incidenza del covid. Conte ha fatto molto peggio e si è svenduto ancora di più di quanto non abbiano fatto governi precedenti. Non abbiamo bisogno di giri di parole per dirlo. Quando si legge che la continuità produttiva è intoccabile è chiaro che viene condannata la gente che lavora in quella fabbrica. Il Governo ha autorizzato un massacro degli operai”.

Sulle gravi responsabilità politiche dell’emergenza coronavirus, messa in parallelismo con quella di Taranto, è intevenuto anche il fondatore di Emergency Gino Strada:



Oggi nel mondo la battaglia per un ambiente vivibile è fondamentale. Oggi siamo impegnati a combattere questo virus, ma uno dei fattori che ci hanno ridotto così è stato aver tagliato la nostra sanità. Ora la medicina a una merce fruibile per chi ha i soldi, questo è accaduto a causa della nostra classe politica. Non è possibile pensare alla nostra salute come una cosa privata, ma ha bisogno di uno sforzo collettivo per arrivare a tutti. Mi rammarica molto non sentire oggi alcun ripensamento per aver portato a questo ridimensionamento negli ultimi anni. La mancanza delle mascherine non è un disguido delle poste. Si sono chiusi gli ospedali, si sono tagliati medici e infermieri, i bilanci della sanità. Non si è mai tagliata però la quota privata, ora ci troviamo sempre più indifesi pagando un caro prezzo in termini di salute come a Taranto. La responsabilità politica per queste due catastrofi è incontrovertibile”.

L’Uno Maggio di Taranto si svolgerà via social nel corso della giornata e la sera su La7 andrà in onda un docufilm speciale.