Così Conte è rimasto “intrappolato” da Casalino: «L’audio non ci voleva»

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Il premier non ha intenzione di licenziare il portavoce di Palazzo Chigi

Il “terremoto” istituzionale provocato dall’uscita di una nota audio di Rocco Casalino in cui prometteva un’epurazione al ministero dell’Economia non si è verificato.



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Audio Casalino, Conte preoccupato da ingerenze

Il portavoce di Palazzo Chigi continuerà a guadagnare più del primo ministro e a svolgere il ruolo di longa manus di Luigi Di Maio nei corridoi della presidenza del Consiglio (come sostiene qualcuno).

Tuttavia il disagio espresso da Giuseppe Conte è tangibile, tanto da fargli dire “questa non ci voleva” ai suoi collaboratori. Il colloquio con Casalino c’è stato ma si è rivelato più un chiarimento rispetto a una sfuriata.



La ricostruzione della vicenda è stata fatta dal Corriere della Sera:

L’uomo della comunicazione di Palazzo Chigi per ora resta al suo posto, blindato dal M5S e da Giuseppe Conte. Dopo alcune (tumultuose) ore, in cui il destino dell’ex protagonista del Grande Fratello è rimasto appeso a un filo di ragnatela, il premier ha rinnovato la sua “piena fiducia” a Rocco Casalino. Chi ogni giorno li vede insieme giura che tra i due l’affiatamento professionale non manchi. Eppure ieri il tema del passo indietro del portavoce è stato all’ordine del giorno. Conte ha coltivato l’idea di cambiare spin doctor, ma ha dovuto presto ricredersi. Attento com’è alla sua immagine, il premier si fida dell’esperienza di Casalino e – vista l’idiosincrasia dei pentastellati verso la stampa – non saprebbe dove trovare un sostituto gradito a Casaleggio, Grillo e compagni. Ma soprattutto, le regole d’ingaggio dell’incarico presidenziale, concordate a suo tempo con i vertici del M5S, prevedono la presenza di Casalino al suo fianco ventiquattr’ore su ventiquattro. L’ennesima tempesta sul portavoce ha messo in luce la fragilità del governo. Nel M5S è il caos. C’è chi attacca sottovoce Casalino per la sua presunta “ingenuità” e chi invece sospetta un piano, architettato per far vedere che anche il Movimento sa alzare la voce. La Lega, in campagna elettorale permanente, assiste a distanza e non sembra troppo preoccupata che la nuova bufera possa logorare gli alleati.



(Foto credits: Ansa)