Il Consiglio di Stato non ha detto che l’idrossiclorochina funziona contro il Covid

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Leggere tutto il pronunciamento prima di farne una battaglia politica

Leggere solo i titoli, fermarsi a quello ed ‘esultare’ sui social come se un medicinale avesse un colore o un ideale politico. È quello che è accaduto oggi dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato su idrossiclorochina per il trattamento dei pazienti contagiati dal virus Sars-CoV-2. In molti – compresi alcuni politici – hanno immediatamente alzato le braccia al cielo. Ma quel che è stato deciso non ha nulla a che vedere con il funzionamento per curare il Coronavirus, ma si tratta di un indirizzo giuridico. Insomma, di medico c’è poco e nulla. Anzi, nello stesso pronunciamento si sottolinea come non ci siano elementi utili a sostenere la tesi di un prodotto in grado di contrastare gli effetti della malattia.



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Il Consiglio di Stato, nel suo pronunciamento pubblicato anche sul sito ufficiale nel pomeriggio di venerdì 11 dicembre, ha accolto il ricorso di un gruppo di medici contro l’Aifa che il 22 luglio del 2020 aveva vietato l’uso off label dell’idrossiclorochina contro il Covid: in sintesi, dunque, era consentito solo in fase di sperimentazione. Quindi a una platea ristretta sotto rigido controllo nell’ambito di uno studio clinico. Insomma, è stata ritenuta eccessiva la scelta (il divieto) dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Ma questo non vuol dire che quel prodotto sia in grado di curare il Covid.



Consiglio di Stato su idrossiclorochina: ecco cosa è stato detto

Leggiamo alcuni passaggi della sentenza (la versione integrale è stata pubblicata sul sito del Consiglio di Stato) che spiegano come questo pronunciamento – come inevitabile – sia solamente di natura giuridica e non abbia alcun riferimento medico-sanitario.



In un altro passaggio, poi, troviamo anche questo, sintesi finale di cosa sia il pronunciamento del Consiglio di Stato su idrossiclorochina.

In sintesi

Insomma, quel che è stato deciso è solo giuridico. Dopo questo pronunciamento, saranno i medici a decidere se e quando prescrivere idrossiclorochina a un paziente con Covid-19: «La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza». Sarà, dunque, responsabilità di ogni singolo medico perché la sua efficacia non è provata affatto. E, tantomeno, non può essere un Consiglio di Stato a valutarla.

(foto di copertina: Canva)