Il consiglio dei ministri che si interrompe dopo 5 minuti perché «la riforma di Bonafede è acqua fresca»

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Tensioni nella maggioranza

C’era la necessità di impugnare alcuni provvedimenti relativi agli enti locali e di sciogliere alcune amministrazioni comunali. Per questo motivo il consiglio dei ministri di oggi, 31 luglio, si è celebrato lo stesso. Ma il tutto è durato soltanto cinque minuti. Il tempo di dare un sì scontato a queste misure tecniche. Il nocciolo della questione, che doveva essere all’ordine del giorno di oggi, invece, è praticamente stato ignorato.



Consiglio dei ministri di 5 minuti, cosa è successo

Si doveva discutere della riforma della Giustizia proposta dal ministro Alfonso Bonafede, sulla quale – tuttavia – la Lega non sembra essere d’accordo. Questa mattina, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva preso le distanze dal provvedimento, bollandolo come «acqua fresca». All’Italia, secondo il vicepremier servirebbe molto altro rispetto a quanto auspicato dal Guardasigilli.

I veti incrociati di M5S e Lega

Con queste premesse, dunque, sembrava impossibile portare avanti una discussione costruttiva. Perciò, dopo soli 5 minuti dall’inizio, il Consiglio dei ministri è stato interrotto, mentre la decisione sulla riforma della giustizia è stata rimandata a data da destinarsi. Un primo blocco nell’esecutivo, confermato – ma questa volta per un veto del M5S alla Lega – anche in Senato: i pentastellati hanno presentato il loro ordine del giorno contrario alla realizzazione della Tav che, a maggior ragione dopo il via libera dato da Giuseppe Conte, la Lega vorrebbe già rendere attuativa.



FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI