Il giornalista che rischia di essere condannato per aver cliccato su “visualizza sorgente pagina”

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L'indagine sul giornalista che, in Missouri, ha scoperto una grave vulnerabilità di un sito governativo e l'ha segnalata diventa sempre più assurda

Di questa storia vi avevamo già parlato lo scorso ottobre: un giornalista del St. Louis Post-Dispatch ha individuato una grave vulnerabilità del Missouri Department of Elementary and Secondary Education – ovvero il fatto che il codice sorgente HTML del sito web conteneva i dati personali di centomila insegnanti – e lo stato del Missouri invece di ringraziare gli ha fatto causa. Lo sviluppo di questa storia già assurda di per sé ha dell’incredibile ulteriore: il reporter potrebbe essere incriminato per aver utilizzato la funzione “visualizza sorgente” sul web. Si, proprio quella semplice azione che parte dal cliccare con il taso destro del mouse in qualsiasi punto della pagina e che permette di visualizzare il codice sorgente di quella pagina.



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Per il governatore del Missouri ha senso la condanna per il click su “visualizza sorgente pagina”

Il procedimento del Missouri nei confronti del giornalista prosegue e il governatore del Missouri Mike Parson ha fatto sapere che è probabile che il reporter venga accusato di manomissione di computer. Al netto del fatto che tutti i broswer forniscono a ogni utente a possibilità di visualizzare la sorgente delle pagine, il giornalista ha semplicemente visualizzato il codice sorgente notando la vulnerabilità.



Una volta avvertito lo stato e permesso di rimediare alla situazione – che esponeva i numeri di previdenza sociale degli educatori – il giornalista è uscito sul Post-Dispatch per raccontare quella storia. Legittimo lavoro giornalistico che ha condotto a una brutta figura che il governo del Missouri non voleva fare. Risultato? Parson – che ha spesso litigato con organi di stampa quando pubblicavano rapporti che non erano di suo gradimento – ha annunciato un’indagine di tipo penale ai danni del reporter. Le sue parole in merito alla questione: «Se qualcuno scassina la serratura di casa tua – per qualsiasi motivo, non è una buona serratura, è una serratura economica o qualsiasi problema tu possa avere – non ha il diritto di entrare in casa tua e prendere qualcosa che ti appartiene».

Gli estremi per un’accusa non dovrebbero neanche esistere

Un’analogia assolutamente priva di senso, quella di Parson, che un commentatore del Post-Dispatch ha rimpiazzato con un ragionamento decisamente più consono: «Un’analogia migliore sarebbe quella di camminare per strada davanti alla casa di un vicino e notare la sua porta d’ingresso spalancata senza nessuno intorno. Puoi vedere una borsa e le chiavi della macchina vicino alla porta. Telefonate al vicino e gli dite che la sua porta è aperta e che la borsa e le chiavi sono facilmente visibili dalla strada. Parson considererebbe questo furto con scasso?».



Il Post-Dispatch, che continua a tenere aggiornati i lettori rispetto a questa situazione paradossale, riporta quanto detto da un agente dell’FBI: «Non è una vera intrusione nella rete». Il problema è che il database dello stato era «mal configurato» e «ha permesso di utilizzare strumenti open source per interrogare i dati che non dovrebbero essere pubblici».