La Cnn chiarisce che la bozza del decreto è stata «confermata dalla regione Lombardia»

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Molte polemiche nella giornata di ieri per la circostanza

Nella giornata di ieri c’erano state diverse polemiche sulla diffusione della bozza del decreto del presidente del Consiglio dei ministri sulle nuove misure più stringenti da prendere per arginare il contagio da coronavirus. La bozza ha iniziato a circolare già poco prima delle 20.30 di sabato sera, venendo ripresa dai principali siti d’informazione. Intorno all’1.15, la Cnn aveva rilanciato la notizia della bozza non definitiva, attribuendo il documento all’ufficio stampa della Regione Lombardia, tra le prime a criticare fortemente la circolazione di materiale confusionario e – come era stato definito subito – «pasticciato».



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Bozza decreto, la Cnn aveva chiesto conferma alla regione Lombardia

La circostanza della diffusione della bozza alla Cnn da parte della regione Lombardia aveva suscitato un certo disappunto: l’ente locale, infatti, era stato tra i più critici con la misura e aveva subito sottolineato il fatto che una circolazione del genere del documento fosse stata quantomeno inopportuna. Pertanto, è sembrato subito contraddittorio il fatto che la Cnn avesse dichiarato di aver ricevuto la bozza proprio dalla regione Lombardia.



Nel corso della giornata di ieri, la regione presieduta dal leghista Attilio Fontana, tuttavia, aveva smentito seccamente la circostanza, sottolineando come la bozza stesse circolando già diverse ore prima della pubblicazione della Cnn. E in effetti, i primi quotidiani italiani avevano rilanciato la notizia – come detto – intorno alle 20.30 di sabato 7 marzo. La regione Lombardia aveva chiesto un chiarimento all’emittente statunitense, in modo tale da smentire una presunta fuga di notizie partita dagli uffici stampa del Pirellone.

Jonathan Hawkins, vicepresidente della Comunicazione CNN International, ha successivamente inviato una lettera a Fontana all’interno della quale si spiega che la CNN ha «applicato i rigorosi standard editoriali per verificare informazioni che erano già di pubblico dominio su quotidiani italiani e internazionali». Per questo, il network ha chiesto spiegazioni all’ufficio stampa della Regione Lombardia: «I nostri corrispondenti – si legge nella lettera – hanno prestato molta attenzione a verificare la bozza del documento che circolava su altri media e di questo hanno chiesto spiegazioni all’ufficio stampa della regione Lombardia e ad altri contatti».