L’Ucraina ha iniziato a utilizzare Clearview AI per il riconoscimento facciale

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Con una lettera, il CEO Hoan Ton-That ha offerto il proprio supporto a Kiev, mentre questo stesso supporto è stato negato alla Russia

Clearview AI è molto nota anche in Italia. Si tratta di una società che ha un database di 10 miliardi di immagini di volti da tutto il mondo, ottenuti attraverso lo scraping da piattaforme pubbliche (anche i social network, per intenderci). Proprio nell’ultima settimana, Clearview AI è stata multata dal garante della privacy italiano per il suo utilizzo delle immagini personali che i cittadini italiani pubblicano sui social network. Inoltre, tempo fa, fu oggetto di una interrogazione parlamentare del deputato Filippo Sensi, che aveva chiesto al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese se corrispondesse a verità la notizia che la polizia italiana, in passato, aveva utilizzato questo sistema di riconoscimento biometrico per le proprie attività. Il ministro dell’Interno aveva dato risposta negativa. In ogni caso, adesso Clearview AI prova ad aggirare i pregiudizi che hanno accompagnato da tempo la sua attività offrendo un concreto aiuto all’Ucraina. Il CEO della società statunitense, Hoan Ton-That, ha infatti offerto il proprio supporto all’Ucraina durante l’invasione dell’esercito russo.



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Clearview AI in Ucraina, per cosa verrebbe utilizzato

La Reuters ha visionato una copia della lettera che il CEO ha inviato al ministero della Difesa ucraino, che potrebbe avere – dunque – a disposizione il ricco database di Clearview AI in maniera libera. L’attuale archivio include anche 2 miliardi di immagini che sono state ottenute attraverso la scansione di uno dei social media maggiormente utilizzati in Russia, VK. In questo modo, secondo il CEO della società amerciana, l’Ucraina potrebbe utilizzare Clearview AI per «riunire i rifugiati separati dalle loro famiglie, identificare gli agenti russi e aiutare il governo a sfatare le fake news sui social media relativi alla guerra».



Tuttavia, il rischio che si possa utilizzare Clearview AI anche per altre operazioni è molto alto. Anche se la lettera di Hoan Ton-That sollecita l’Ucraina a fare uso delle 10 miliardi di foto disponibili in archivio per scopi conformi a quelli previsti dalla Convenzione di Ginevra, non si può escludere completamente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per identificare soldati russi con scopi diversi da quelli proposti dal CEO della società. Senza contare che l’impiego di Clearview AI non offre un risultato sicuro al 100%: possibili errori, mancate corrispondenze, soprattutto in un contesto bellico, possono rendere questa tecnologia estremamente dannosa. Se lo è in uno scenario di pace, come si può pensare che sia adatta a uno scenario di guerra?

Foto IPP/zumapress/Ukrinform – Kiev