Rischia 5 anni di carcere la guida alpina che ha soccorso una migrante incinta

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L'episodio è avvenuto il 10 marzo al confine tra Italia e Francia

La vicenda risale a sabato 10 marzo, quando la guida alpina e volontario dell’associazione francese Tous migrants Benoit Ducos ha soccorso quattro membri di una famiglia nigeriana al confine tra Italia e Francia, persi a 1.850 metri d’altezza nel dipartimento di Hautes-Alpes. Oltre al padre e ai due figli, a compiere la traversata delle Alpi c’era anche la mamma incinta di 8 mesi e mezzo.



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Ducos, accortosi insieme a un altro volontario che era con lui della situazione disperata della donna che non riusciva più a camminare per le fitte, ha deciso di accompagnare la famiglia in macchina in un ospedale di Briançon per le cure necessarie e il parto. Come ha raccontato lo stesso Ducos al giornale Libération, la situazione è poi diventata “allucinante” dopo avere incrociato un posto di blocco della polizia: “I poliziotti ci hanno posto molte domande. E se ne ponevano altrettante. Cosa bisognava fare? Chiamare il procuratore? La donna intanto soffriva nei posti dietro. I bambini piangevano. Quando ho insistito per dire che servivano delle cure in maniera urgente, il poliziotto ha rimarcato che io fossi un uomo e che non potevo avere idea di cosa fosse urgente“.

Successivamente, mercoledì 14 marzo Ducos è stato convocato per chiarire la vicenda alla polizia di frontiera del Monginevro: “È passato tutto bene. Mi hanno chiesto di raccontargli la serata di sabato. Ho spiegato che se fossi costretto a farlo di nuovo, lo rifarei“. La guida alpina ora rischia fino a cinque anni di carcere per avere infranto la legge sull’immigrazione.