Ma il caso Whirlpool non era stato risolto molti mesi fa?

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Oggi la manifestazione dei lavoratori del sito di Napoli che la multinazionale statunitense ha deciso di chiudere il 31 ottobre

Si diceva che la Whirlpool non avrebbe lasciato Napoli, almeno per il momento. E quel momento era il 15 giugno dello scorso anno. Ora, però, quel momento è stato superato e il 31 ottobre la multinazionale statunitense ha comunicato la chiusura dello stabilimento campano per il 31 ottobre. Oltre 1400 persone e famiglie a rischio, con il governo – sia il Conte-1 sia il Conte-2 – che aveva promesso un impegno affinché la trattativa si concludesse nel migliore dei modi. Ma la chiusura Whirlpool in Campania è imminente e quel migliore dei modi non è mai arrivato.



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Una questione andata avanti per anni e presa in mano prima da Luigi Di Maio, poi dal suo successore al Ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. Una mano che, però, non sembra esser stata fermissima. E oggi i lavoratori, esasperati nel tempo dall’assenza di notizie e poi colpiti dalla comunicazione della chiusura dello stabilimento che per anni ha dato lavoro a migliaia di persone.



Chiusura Whirlpool a Napoli, ma non era stato risolto tutto?

E oggi i lavoratori hanno bloccato l’autostrada A1 per manifestare e far sentire la propria voce. Chiedere al governo di intervenire e trovare un accordo al più presto. Perché il 31 ottobre è alle porte e mancano pochi giorni. Poi 1400 famiglie non potranno più contare su uno stipendio e per loro arriverà un momento complicato, inasprito ancor di più dalla situazione legata all’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. E dopo quasi due anni, per loro torna lo spettro della disoccupazione. Mentre si diceva che tutto era stato risolto.

(foto di copertina e video: da profilo Twitter di Aboubakar Soumahoro)