Chievo e Parma, la Serie A è a rischio

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Secondo un'anticipazione Ansa, la Serie A potrebbe cambiare volto prima di partire

Ennesima estate torrida dal punto di vista della giustizia sportiva e la Serie A rischia di dover cambiare ancor prima di iniziare. La colpa – o il merito – è della Procura federale della Figc che sta indagando su due differenti inchieste che riguardano Chievo Verona e Parma. Secondo un’anticipazione dell’Ansa, i due club potrebbero addirittura dire addio alla Serie A prima del tempo a causa della richiesta di pesanti pene afflittive richieste dalla Procura.



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Il Parma – neopromosso dalla Serie B dopo la risalita dalla Serie D da cui la società era ripartita dopo il fallimento del  – risponderà dell’accusa di tentato illecito sportivo messo in atto, secondo l’accusa del Procuratore Gaetano Pecoraro, da due suoi tesserati per «combinare» l’ultima partita dello scorso campionato cadetto. I protagonisti della vicenda sono gli attaccanti ducali Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo rei di aver inviato, prima del match contro lo Spezia – partita che ha sancito la promozione nel massimo campionato grazie alla vittoria del Parma e il contestuale pareggio del Frosinone con il Foggia – alcuni messaggi Whatsapp ai giocatori spezzini Filippo De Col e Claudio Terzi.

Chievo Parma, i clivensi accusati di plusvalenze fittizie

Per il Chievo Verona, invece, l’inchiesta riguarda le plusvalenze fittizie portate avanti dai clivensi con l’aiuto – reciproco – del Cesena Calcio, con il rinvio a giudizio dei presidenti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi insieme ad altri 18 dirigenti. Secondo l’inchiesta della Procura Federale della Figc, i due club si sarebbero scambiati negli anni 30 calciatori con valori economici «gonfiati», generando plusvalenze fittizie per oltre 25 milioni di euro. Cifra che, messa a bilancio, ha consentito a entrambe le società di rispettare i parametri per l’iscrizione ai campionati 2015/16, 2016/17 e 2017/18.



Chievo Parma, per la Procura sarà una Serie A diversa dai risultati sul campo

Domani il Tribunale federale Nazionale si occuperà di entrambe le inchieste e, se la sentenza ricalcherà le richieste poste dalla Procura federale, la Serie A sarà da rivoluzionare in vista del calendario del prossimo 26 luglio. L’effetto CR7 potrebbe già essere offuscato dall’ennesimo processo estivo sul calcio italiano.

 



(in copertina ANSA/ ELISABETTA BARACCHI)