Hillary Clinton ha già vinto le presidenziali. I 10 motivi per cui lo sappiamo

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Perchè la candidata democratica, secondo la nostra analisi, ha già vinto le elezioni di Usa 2016. E ve lo diciamo in anticipo di qualche ora

CHI VINCERÀ LE PRESIDENZIALI USA –

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Chi vincerà le presidenziali Usa? Hillary Clinton sarà il quarantacinquesimo presidente della storia della Stati Uniti. Per la prima volta una donna assumerà l’incarico di guidare il più importante Paese del mondo. L’economia più grande, l’esercito più forte a livello globale saranno guidati da una donna, arrivata all’incarico di capo di stato e di governo dopo una lunga e prestigiosa carriera nelle istituzioni. Il mondo conoscerà questo risultato alle 20 di martedì 8 novembre sulla costa statunitense del Pacifico, le ore 5 in Italia, quando i media americani annunceranno il risultato definitivo delle presidenziali di Usa 2016 dopo la chiusura dei seggi negli Stati di California, Oregon e Washington. Insomma, se vi chiedete chi vincerà le presidenziali Usa, ecco i 10 motivi per cui Hillary Clinton ha già vinto queste elezioni.



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BARACK OBAMA HA UN TASSO DI APPROVAZIONE MOLTO ALTO



Barack Obama ha un tasso di approvazione del suo operato più alto rispetto a quello del 2012. Come si nota dal grafico Pollster, così come dai valori di Gallup, una costante maggioranza assoluta degli americani apprezza l’operato del presidente da ormai molti mesi. Nel 2012 solo dopo l’estate e la dura campagna elettorale contro Mitt Romney, Barack Obama era riuscito a superare il 50% di approvazione.

Il fatto che il presidente uscente abbia un tasso di approvazione superiore al 50%, che talvolta sale intorno al 55%, non è una garanzia di successo per il candidato del suo partito. La popolarità di Barack Obama è però un presupposto indispensabile per la vittoria di Hillary Clinton, e rende più debole la campagna di cambiamento condotta da Donald Trump. Nelle ultime presidenziali l’apprezzamento per l’operato del presidente uscente ha spesso indicato l’esito delle elezioni. Nell’ottobre del 2008 George W Bush aveva un tasso di approvazione inferiore al 30%, una impopolarità impossibile da superare per il suo compagno di partito John McCain. Nell’autunno del 2000 Bill Clinton aveva un tasso di approvazione tra il 55 e il 60%, ma Al Gore non è stato capace di sfruttarla, ottenendo un consenso superiore al suo avversario a livello nazionale, ma inferiore a quello del suo ex compagno di ticket e insufficiente a vincere nel Collegio Elettorale. Nella campagna presidenziale del 1992 Bush padre aveva un tasso di approvazione di poco superiore al 30%, un dato troppo basso per ottenere una maggioranza, anche solo relativa, contro Bill Clinton. Nel 1988 Ronald Reagan aveva chiuso, come Barack Obama, la sua presidenza con un tasso di approvazione sopra al 50%, un consenso sfruttato dal suo vice George Bush per battere il cambiamento proposto da Michael Dukakis.