Si avvicina il mese di marzo 2022, quando l’Europa deciderà sul chatcontrol contro la pedofilia

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Le posizioni su una eventuale convergenza appaiono ancora molto distanti: il tema sarà caratterizzante di questo nuovo anno

Prima sarà la volta del WeProtect Global Alliance to End Child Sexual Exploitation Online, all’inizio del mese di marzo 2022. Poi si discuterà, in maniera definitiva a livello di legislazione europea, sul meccanismo del chatcontrol per combattere la diffusione della pedofilia e delle immagini pedopornografiche nelle chat private dei cittadini dell’Unione Europea. Questo provvedimento, al momento, prevede una sospensione di 3 anni del regolamento europeo della privacy per questa singola fattispecie e significherebbe la scansione delle chat private delle principali app di messaggistica istantanea al fine di individuare i contenuti pedopornografici distribuiti attraverso questo canale.



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Chatcontrol, le tempistiche e le scadenze del 2022

Difficilmente un provvedimento mette insieme un obiettivo sacrosanto – come la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia – e uno strumento così contrastato come il controllo attraverso scansione delle chat delle app di messaggistica istantanea. Per questo motivo, intorno alla legge sul chatcontrol si stanno incontrando delle posizioni decisamente diverse, ognuna con lo stesso grado di perplessità.



Nonostante le garanzie previste dal regolamento approvato in estate dal Parlamento europeo e la conformità con i limiti del GDPR di alcuni particolari settori della legge che permetterebbe ai provider delle app di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram o Messenger di effettuare la scansione di contenuti potenzialmente pericolosi, i dubbi su questa iniziativa del legislatore europeo restano e continueranno a venir fuori fino alla discussione finale calendarizzata per il mese di marzo. Anzi, è verosimile immaginare che nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, quella del controllo delle chat attraverso dei sistemi di intelligenza artificiale per limitare al massimo la diffusione di materiali pedopornografici potrebbe essere addirittura un tema all’ordine del giorno dell’agenda politica nazionale e internazionale.

I termini del dibattito sul chatcontrol

Per questo occorre arrivare preparati al dibattito, mettendo in evidenza che – sebbene molte aziende, privatamente e su base volontaria, realizzino delle operazioni di controllo di materiale sensibile attraverso la corrispondenza di quest’ultimo con una banca dati ben settata sullo specifico probelma – non è chiaro quanta libertà possano avere le aziende private che gestiscono i sistemi di messaggistica istantanea nello scandagliare le conversazioni private degli utenti. Inoltre, è facile intuire come un provvedimento del genere possa facilmente esporsi a questioni di carattere giuridico sulla base di principi costituzionalmente garantiti come la segretezza della corrispondenza. Insomma, la materia sarà molto delicata. Si annuncia un inizio di primavera decisamente ingarbugliato per la tutela dei dati personali da un lato e la lotta contro la pedopornografia dall’altro.