Lunedì di querele per Di Maio: dopo Zanda arriva la ‘minaccia’ del leghista Centinaio

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Il Movimento 5 Stelle lo aveva accusato di aver fatto pressioni per inserire la questione biometano nel contratto di governo

Sarà il clima instabile, ma sulla testa di Luigi Di Maio stanno piovendo querele. Dopo quella annunciata dal senatore (e tesoriere) del Partito Democratico Luigi Zanda, arriva quella ‘minacciata’ da un collega della maggioranza: il ministro dell’Agricoltura e del Turismo Gian Marco Centinaio. La spada di Damocle, in questo caso, è una vecchia accusa mossa nei suoi confronti dal Movimento 5 Stelle, su una presunta pressione – mai confermata – per inserire il biometano nel famoso contratto di governo siglato da Matteo Salvini e dal leader M5S prima di arrivare alla formazione della maggioranza.



«Sto ancora aspettando le scuse da Di Maio e dai 5 stelle per le affermazioni contro di me, se non dovessero arrivare sporgerò denuncia contro ignoti – ha detto il ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio intervistato a Daily Capital, su Radio Capital -. Io lo faccio, non è un problema, non me ne frega niente che sono alleati di governo: se si accosta il nome di Centinaio alla mafia, parte la querela». Ignoti molto noti. La voce, infatti, era uscita da alcune fonti del Movimento 5 Stelle, quindi l’obiettivo sensibile è e resta Luigi Di Maio.

Centinaio pronto a querelare per il suo accostamento alla mafia

All’epoca, quasi un anno fa, dalla fronda penstastellata era venuta fuori un’accusa per alcune pressioni, fatte assieme al sottosegretario al Mit Armando Siri, per trovare spazio al biometano nel contratto di governo. Parole più volte rispedite al mittente, ma che ora, qualora non dovessero arrivare le scuse da parte del leader del Movimento 5 Stelle, potrebbero portare a una querela per diffamazione proprio da parte del ministro Centinaio.



Lo scontro elettorale all’interno della maggioranza

Il clima all’interno della maggioranza continua a essere molto teso e le dichiarazioni di Centinaio, anche su altre questioni, mostrano uno scollamento quasi totale: «Tutte queste polemiche, l’alzare i toni, sono cose tipiche della campagna elettorale. Ci stiamo avvicinando alle Europee, alle regionali in Piemonte, alle amministrative, il 26 maggio sarà un momento pesante, è normale che tra due alleati di governo ci sia una sana competitività sui contenuti, anche aspra, ma se alla querelle tecnica e politica si aggiungono i continui attacchi personali andare a ricucire diventa seriamente problema».

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)